La cultura Shangshan, situata nella regione del Basso Yangzi in Cina, è cruciale per comprendere le origini della domesticazione del riso e della fermentazione alcolica. Studi recenti hanno analizzato reperti del sito di Shangshan risalenti a circa 10.000-9.000 anni fa, rivelando che il popolo Shangshan non solo utilizzava il riso come alimento base, ma anche per produrre bevande fermentate. L’analisi di fitoliti, granuli di amido e funghi sui residui ceramici ha mostrato segni di fermentazione alcolica, inclusi funghi come Monascus e lievito, utilizzati nei tradizionali metodi di produzione di birra.
“Questi frammenti erano associati a vari tipi di recipienti, compresi quelli per la fermentazione, il servizio, la conservazione, la cottura e la lavorazione. Abbiamo condotto l’estrazione e l’analisi di microfossili sui residui delle superfici interne della ceramica, nonché sull’argilla della ceramica e sui sedimenti dello strato culturale circostante. Ci siamo concentrati sull’identificazione di fitoliti, granuli di amido e funghi, ottenendo informazioni sugli usi della ceramica e sui metodi di lavorazione alimentare impiegati nel sito. Questa prova indica che il riso era una risorsa vegetale di base per il popolo Shangshan”, ha affermato il professor Jianping Zhang, ricercatore presso l’Istituto di geologia e geofisica dell’Accademia cinese delle scienze.
“Le prove hanno anche dimostrato che le lolle e le foglie di riso venivano utilizzate nella produzione di ceramiche, dimostrando ulteriormente il ruolo fondamentale del riso nella cultura Shangshan.” I ricercatori hanno scoperto che le giare sferiche erano utilizzate per la fermentazione. Questi risultati suggeriscono che la produzione di alcol di riso, strettamente legata alla domesticazione del riso e alle condizioni climatiche favorevoli, giocava un ruolo importante nei rituali sociali, favorendo l’intensificazione della coltivazione del riso. Questo studio fornisce nuove intuizioni sulla complessa interazione tra agricoltura, fermentazione e formazione sociale nell’antica Cina. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences .