La grotta di Manot, situata nella Galilea, Israele, ha rivelato numerosi segreti, tra cui una scultura rupestre a forma di tartaruga, datata tra 35.000 e 37.000 anni fa. Questo masso di dolomite, con incisioni simili al carapace di una tartaruga, è stato trovato in una nicchia della grotta, lontano dalle attività quotidiane, suggerendo che fosse un oggetto di culto. I ricercatori dell’Università di Haifa e della Case Western Reserve University hanno confermato che la scultura fu realizzata da Homo sapiens e non dai Neanderthal. La tartaruga, simbolo cosmico in molte culture, potrebbe rappresentare un totem spirituale, come suggerito dal suo ruolo nelle antiche tradizioni simboliche.
La grotta è nota anche per il rinvenimento di un cranio umano risalente a 55.000 anni fa, che ha fornito prove di incroci tra Neanderthal e Homo sapiens. Questo sito, scoperto nel 2008, è stato utilizzato da entrambe le specie nel corso dei millenni. La scultura della tartaruga si aggiunge a una serie di scoperte che suggeriscono che la grotta fosse un luogo di ritrovo e cerimonie rituali, con tracce di cenere di legno e una particolare acustica che favoriva raduni sociali.
Le scoperte nella grotta rivelano i complessi meccanismi che le prime società umane svilupparono per sostenere la coesione sociale e le reti comunitarie. La scultura di Manot rappresenta una testimonianza significativa della vita nel Paleolitico e della spiritualità di quegli antichi popoli. La grotta di Manot, scoperta nel 2008, ha continuato a svelare importanti scoperte, tra cui una scultura di tartaruga datata tra 35.000 e 37.000 anni fa, probabilmente un oggetto di culto.
Realizzata da Homo sapiens, non dai Neanderthal, la scultura è stata trovata in una nicchia, lontana dalle attività quotidiane, suggerendo un ruolo simbolico. Il sito, con acustica favorevole, era probabilmente utilizzato per raduni rituali, rivelando dinamiche sociali complesse nelle prime società umane.
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