Progetto REMIX-TUNE: Rivoluzionare la Comprensione della Miscelazione Oceanica

Un'Innovativa Esplorazione della Ventilazione e della Miscelazione Oceanica per Migliorare i Modelli Climatici

Un nuovo progetto da £2,5 milioni ($3,2 milioni) mira a fornire approfondimenti innovativi sulla miscelazione degli oceani, migliorando l’accuratezza dei modelli climatici. Questo progetto, guidato dall’Università di Southampton e dal National Oceanography Centre (NOC), si propone di trasformare la nostra comprensione di come l’oceano “respiri”, immagazzinando calore e gas serra dall’atmosfera.

Gli scienziati oceanici installeranno sensori a bordo di galleggianti ad alta tecnologia per fornire dettagli senza precedenti su come l’oceano respiri attraverso la miscelazione, piccoli movimenti turbolenti che trascinano acqua, calore e sostanze chimiche dalla superficie verso il profondo. Questa ventilazione aiuta a regolare il clima della Terra, proteggendo dagli impatti del cambiamento climatico indotto dall’uomo.

La miscelazione svolge anche un ruolo chiave nella regolazione dei sistemi di correnti oceaniche, come la circolazione sovraturna meridionale atlantica (AMOC). Il Dott. Bieito Fernandez Castro, docente di oceanografia fisica all’Università di Southampton che guida il progetto, afferma che la miscelazione su piccola scala gioca un ruolo cruciale nello scambio di carbonio e calore tra l’oceano e l’atmosfera e nel loro immagazzinamento sotto la superficie.

Tuttavia, molto di questo processo cruciale rimane un mistero, quindi c’è un grado maggiore di incertezza nelle nostre stime rispetto a quanto vorremmo. Avviene su scale così piccole (da centimetri a chilometri) che è stato difficile misurarlo, il che significa che i modelli oceanici e climatici attuali non riescono a catturare le intricate dinamiche in gioco.

Il progetto REMIX-TUNE ha ricevuto £2,5 milioni dal Consiglio Europeo della Ricerca per dispiegare una flotta all’avanguardia di galleggianti autonomi nelle regioni chiave della formazione delle acque profonde, ovvero il Nord Atlantico e l’Oceano Meridionale. Questi galleggianti sono dotati di sensori di turbolenza e nuovi computer di bordo altamente efficienti.

I galleggianti attraverseranno la colonna d’acqua dalla superficie fino a profondità di due mila metri e risaliranno nuovamente nel corso di diversi anni, catturando dati locali dettagliati su come l’acqua si mescoli sia a mesoscala (grandi vortici) che a microscala (piccoli, caotici vortici).

Il Dott. Fernandez Castro sottolinea l’importanza di questi galleggianti di profilazione, che fino ad ora non erano in grado di osservare la miscelazione. I dati catturati genereranno il primo database globale completo basato sull’osservazione che misura il ruolo della miscelazione nella ventilazione oceanica.

Il Dott. Alex Megann del National Oceanography Centre, co-investigatore del progetto, spiega che combinando i nuovi dati con i profili idrografici esistenti del programma globale Argo, sarà possibile ricostruire la miscelazione negli ultimi 25 anni su scala globale per fornire stime più accurate.

Utilizzando un modello chiamato NEMO, che è il componente oceanico del contributo del Regno Unito all’IPCC, si potrà dare un quadro molto più chiaro di come la ventilazione oceanica regola il nostro clima, grazie alle stime migliorate di miscelazione ottenute.