Gli scienziati hanno scoperto un oggetto nella fascia principale degli asteroidi, successivamente identificato come una cometa della fascia principale. Queste comete sono ghiacciate e si trovano tra Marte e Giove, una zona solitamente dominata da asteroidi. In prossimità del Sole, il ghiaccio delle comete subisce una vaporizzazione che crea code o nuvole di polvere. La scoperta di comete in questa zona è stata una novità, poiché si pensava che i corpi ghiacciati si trovassero principalmente nelle regioni esterne del Sistema Solare.
Le comete della fascia principale sono parte di un gruppo di oggetti noti come “asteroidi attivi”, che presentano comportamenti simili a quelli delle comete a causa della vaporizzazione del ghiaccio. Tuttavia, possono anche derivare da impatti o rapida rotazione. Sebbene questi oggetti siano rari, le nuove tecniche di osservazione stanno permettendo di scoprirli più frequentemente.
Il team di ricerca, tra cui Henry Hsieh, Scott Sheppard e Audrey Thirouin, ha studiato l’asteroide attivo 456P/PANSTARRS usando il Magellan Baade Telescope e il Lowell Discovery Telescope. Questa cometa è stata confermata come la 14a della fascia principale. Hsieh ha sottolineato che 456P/PANSTARRS è un corpo ghiacciato attivo, non un asteroide che ha subito un singolo evento che ha causato la sua attività. La sua coda si forma regolarmente quando si avvicina al Sole, il che suggerisce che il ghiaccio si vaporizzi in modo ripetuto.
La ricerca continua su queste comete è fondamentale per comprendere la distribuzione del ghiaccio nel Sistema Solare interno, contribuendo così a tracciare meglio le proprietà di questi corpi celesti e le caratteristiche del ghiaccio nel nostro sistema solare. “Ci sono ancora pochissime comete confermate della fascia principale note. Vogliamo aumentare la popolazione in modo da avere un’idea più chiara di quali siano le loro proprietà più ampie, come le dimensioni, la durata dell’attività e la distribuzione all’interno della fascia degli asteroidi, ad esempio, in modo che possano essere utilizzate meglio per tracciare il ghiaccio nel Sistema Solare in generale”.
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