Egitto: un team di scienziati ha ricostruito il volto di Amenofi III, ”il Magnifico”

Il volto di Amenhotep III torna alla luce grazie alla tecnologia moderna, raccontando la storia di uno dei più grandi faraoni dell’Antico Egitto.

La storia dell’Antico Egitto, così affascinante e ricca di mistero, ci è stata tramandata attraverso monumenti imponenti e mummie che hanno sfidato i secoli. Oggi, grazie alle tecnologie moderne di ricostruzione facciale, possiamo dare un volto “vivo” anche ai grandi faraoni. Un team internazionale di ricercatori, guidato dall’artista 3D brasiliano Cícero Moraes, ha recentemente ricostruito il volto di Amenhotep III, noto come “Il Magnifico”.

Un progetto di alto valore scientifico

La ricostruzione, pubblicata sulla prestigiosa rivista Clinical Anatomy, offre uno sguardo sul volto di uno dei più illustri faraoni egizi, circa 3.300 anni dopo la sua morte. Il processo ha richiesto un approccio scientifico rigoroso: non avendo informazioni certe sull’acconciatura, sul colore della pelle o sugli occhi del faraone, i ricercatori hanno inizialmente creato un’immagine tridimensionale “grezza” e obiettiva. Questa rappresentava Amenhotep III con occhi chiusi e una carnagione grigiastra, basandosi esclusivamente sui dati ossei.

In seguito, il team ha prodotto una seconda versione più artistica e dettagliata, immaginando il faraone con abiti, ornamenti e caratteristiche fisiche ispirate alla sua epoca storica.

 Moraes et al., 2024/Clinical Anatomy

Il regno di Amenhotep III

Sovrano per circa 40 anni, dal 1388 al 1351 a.C., Amenhotep III governò durante un periodo di straordinaria prosperità per l’Egitto. È noto per la costruzione di opere monumentali come il suo tempio funerario, oggi ricordato principalmente per i Colossi di Memnone, due gigantesche statue che sorvegliano i resti di Tebe. A lui si deve anche la costruzione di parti significative del Tempio di Luxor.

La sua eredità storica non si limita alle opere architettoniche: Amenhotep III è ricordato come padre di Akhenaton, il faraone eretico che introdusse il culto del dio Aton, e come nonno di Tutankhamon, uno dei sovrani più celebri dell’Antico Egitto.

 Moraes et al., 2024/Clinical Anatomy

Una mummia deteriorata ma preziosa

Nonostante la sua importanza, la mummia di Amenhotep III non è giunta fino a noi in buone condizioni. Il metodo di imbalsamazione utilizzato, meno tradizionale, e i danni causati dall’umidità e dai saccheggiatori di tombe hanno compromesso il corpo del faraone. Tuttavia, gli appunti dettagliati dell’anatomista australiano Grafton E. Smith, che esaminò la mummia nel 1905, sono stati fondamentali per il progetto. Grazie alle sue analisi, che includevano la misurazione delle orbite e della larghezza del naso, è stato possibile ricreare un modello accurato del cranio.

Il team ha quindi sovrapposto scansioni tomografiche moderne al modello osseo, aggiungendo dettagli realistici per rendere il volto di Amenhotep III il più fedele possibile.

Una tecnologia al servizio della storia

Il lavoro di Cícero Moraes non è una novità nel campo della ricostruzione storica: l’artista ha già riportato in vita volti iconici come quello del più antico Homo sapiens scoperto, di una donna dell’Età della Pietra e dell’ominide noto come “Drago Uomo”.

Gli autori dello studio sottolineano che future indagini genetiche e chimiche sui materiali per l’imbalsamazione potrebbero svelare ulteriori dettagli sulla vita e sull’eredità di Amenhotep III, gettando nuova luce su uno dei periodi più affascinanti della storia egizia.

Grazie alla sinergia tra scienza, arte e tecnologia, il volto del Magnifico faraone torna a guardare il mondo, testimone silenzioso di un’epoca di grandezza e splendore.

Fonte:

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ca.24251