All’Health and Food Festival di Sanremo, si è discusso delle nuove tendenze nell’alimentazione alternativa, con focus sulla sostenibilità e la salute. L’Unione Europea ha autorizzato sei nuovi alimenti derivanti dagli insetti, inclusi il verme della farina (Tenebrio molitor), la locusta migratoria, il grillo (Acheta domesticus) e il verme minore della farina (Alphitobius diaperinus). Questi insetti, sotto forma di farine, verranno incorporati in prodotti alimentari come cracker, pane e biscotti, offrendo alternative proteiche al consumatore.
Oltre agli insetti, la ricerca punta su nuove fonti proteiche come le proteine a cellula singola, ottenute tramite fermentazione batterica o fungina. Un esempio innovativo sono i funghi allevati in bioreattori utilizzando scarti della produzione alimentare, promuovendo un’economia circolare. Questo approccio potrebbe ridurre gli sprechi e fornire alimenti sostenibili, con un impatto positivo sull’ambiente.
Tuttavia, rimangono delle sfide, in particolare riguardo le allergie alimentari. Il professor Gianfranco Trapani del Centro Studi Alfred Nobel ha sottolineato che le proteine alternative potrebbero non essere adatte a tutti, specialmente per chi ha allergie, come quelle ai crostacei, poiché insetti come i grilli sono biologicamente vicini a questi ultimi. Quindi, sarà necessario considerare le reazioni individuali e le intolleranze prima di introdurre ampiamente questi nuovi alimenti nel mercato.
In sintesi, la spinta verso alimenti alternativi e sostenibili sembra destinata a crescere, ma richiederà attenzione per garantire sicurezza e accettabilità da parte dei consumatori, tenendo conto anche delle potenziali allergie. L’alimentazione alternativa sta evolvendo, con nuove soluzioni proteiche che promuovono un futuro più sostenibile e attento alla salute.
L’uso di insetti e funghi come fonti di proteine rappresenta una risposta alla crescente domanda di cibi ecologici e a basso impatto ambientale. Questi alimenti, derivati da fermentazione o allevamento su scarti, non solo riducono gli sprechi, ma offrono anche un’alternativa nutriente a quelli tradizionali. Tuttavia, la loro introduzione richiede attenzione alle allergie e sensibilità dei consumatori, con un adeguato supporto normativo e scientifico per garantirne la sicurezza.
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