Una nuova ricerca ha dimostrato che le persone il cui dito anulare è più lungo rispetto al dito indice tendono a consumare più alcol. Questo fenomeno è legato alle differenze di genere, le quali possono essere influenzate da fattori sociali ma anche da radici biologiche.
Le differenze nel consumo di alcol tra uomini e donne sono ben note, con gli uomini che generalmente ne assumono quantità maggiori. Questo divario può essere spiegato in parte dalla nostra esposizione agli ormoni sessuali, come il testosterone ed gli estrogeni, durante lo sviluppo prenatale.
Durante la gestazione, i feti maschili secernono testosterone dai testicoli, mentre quantità minori di questo ormone si diffondono anche nei feti femminili attraverso il flusso sanguigno materno. Allo stesso tempo, gli estrogeni della madre raggiungono sia i feti maschili che quelli femminili.
Si ritiene che il rapporto tra la lunghezza del secondo e quarto dito, noto come 2D:4D, rifletta l’esposizione agli ormoni sessuali durante lo sviluppo fetale. Dita anulari più lunghe sono associate ad un maggiore testosterone e minori estrogeni.
Studi condotti su diverse specie con arti a cinque dita hanno dimostrato che le differenze nel rapporto tra i diti sono diffuse tra i sessi. Esperimenti su animali hanno evidenziato che l’aggiunta di testosterone durante lo sviluppo fetale porta alla formazione di un rapporto tra i diti tipico del sesso maschile in topi, ratti e scimmie.
Un recente studio condotto da un team di ricercatori ha esaminato il legame tra i rapporti tra i diti e i modelli di consumo di alcol. I partecipanti erano studenti dell’Università Medica di Lodz in Polonia, un paese dove l’abuso di alcol è una causa crescente di morte, con un numero di casi in aumento negli ultimi anni.
Il campione dello studio includeva 169 donne e 89 uomini che hanno completato il test di identificazione dei disturbi da uso di alcol (Audit), che valuta le abitudini di consumo di alcol delle persone. I risultati hanno mostrato che i partecipanti con dita anulari più lunghe rispetto ai diti indici avevano punteggi Audit più alti e consumavano più alcol a settimana.
Questo legame tra la lunghezza relativa dei diti e il consumo di alcol è stato riscontrato anche in altri studi condotti in Europa e Asia, sia su pazienti dipendenti dall’alcol che su individui non dipendenti.
Il rapporto tra la lunghezza del secondo e quarto dito può fornire informazioni sul nostro sviluppo molto precoce e sulle influenze degli ormoni sessuali prenatali sul nostro comportamento e sulla nostra fisiologia.
Questo studio aggiunge un tassello importante al puzzle che cerca di comprendere il legame tra la biologia e il comportamento umano. I risultati evidenziano l’importanza di considerare anche i fattori biologici nella comprensione delle differenze di genere e dei comportamenti legati al consumo di alcol.
John Manning, Professore di Scienze dello Sport e dell’Esercizio presso l’Università di Swansea, ha contribuito a questo articolo, il quale è stato originariamente pubblicato su The Conversation sotto una licenza Creative Commons.
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