Venere, quel luminoso faro che adorna il cielo notturno come il secondo oggetto più splendente dopo la Luna, ha da sempre affascinato l’umanità con il suo mistero e la sua bellezza. Tuttavia, la sua vera natura potrebbe essere ben diversa da quella di un mondo amichevole alla vita. Recenti ricerche, guidate da Tereza Constantinou, hanno svelato un aspetto sorprendente dell’atmosfera venusiana, suggerendo che l’interno del pianeta è in realtà secco, smentendo così la possibilità che Venere abbia mai ospitato oceani di acqua liquida, elemento ritenuto fondamentale per il fiorire della vita come la conosciamo.
Un mondo inospitale
Malgrado le dimensioni e la posizione orbitale di Venere siano simili a quelle della Terra, le somiglianze tra i due pianeti finiscono qui. La superficie di Venere è un inferno ardente, capace di fondere il piombo, avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, ricoperta di nubi di acido solforico. Eppure, per lungo tempo, gli scienziati hanno ipotizzato che, in un remoto passato, Venere potesse essere stata più simile alla Terra, forse persino dotata di temperature miti e oceani d’acqua liquida.
Un passato di fuoco e magma
Nella sua giovinezza, Venere era probabilmente un pianeta coperto da un mare di magma. Se questo magma si fosse raffreddato rapidamente, l’acqua avrebbe potuto condensarsi, formando oceani liquidi. Questo scenario avrebbe permesso al pianeta di trattenere acqua all’interno del suo magma, rilasciandola gradualmente attraverso le eruzioni vulcaniche. Tuttavia, studiando l’atmosfera di Venere, il team di Constantinou ha scoperto che le eruzioni vulcaniche erano secche, rilasciando pochissima acqua nell’atmosfera.
Un interno arido
“La scarsità di acqua nelle emissioni vulcaniche riflette un interno venusiano altrettanto secco,” ha osservato Constantinou. Questo significa che Venere non ha mai avuto condizioni superficiali adatte alla formazione di oceani o di un clima che possa sostenere la vita come la conosciamo sulla Terra.
Una speranza per il futuro
Nonostante queste scoperte, non si può escludere del tutto la possibilità di forme di vita diverse da quelle terrestri. Il mistero potrebbe essere risolto nei prossimi anni grazie alla missione DaVinci della NASA, che invierà una sonda sulla superficie di Venere per esplorare più a fondo la sua composizione e la sua storia climatica.
Una lezioni per l’umanità
Studiare Venere non è solo un esercizio di curiosità scientifica, ma un modo per comprendere meglio i processi che determinano l’abitabilità dei pianeti. Come ha concluso Constantinou, “[La Terra e Venere] ci offrono un laboratorio naturale davvero vicino per studiare come si evolve l’abitabilità, o la sua mancanza”.
In un’epoca in cui i cambiamenti climatici sono una realtà pressante, Venere ci offre un inquietante avvertimento di ciò che potrebbe accadere se non impariamo a gestire meglio il nostro fragile pianeta.
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