Lo studio pubblicato sul Journal of Ancient History and Archaeology riguarda una tavoletta di basalto vescicolare di origine locale, misurante 24,1 x 20,1 cm, con 60 simboli o caratteri, di cui 39 distinti. Questi sono disposti in sette registri verticali, la cui direzione di lettura rimane incerta. Gli archeologi ipotizzano che i simboli siano stati incisi con un trapano conico e poi rifiniti con uno strumento arrotondato.
Sebbene i simboli non corrispondano a quelli conosciuti, presentano somiglianze con le scritture del Medio Oriente, dell’India, dell’Egitto e della Penisola Iberica. Si sono trovate affinità anche con la scrittura proto-kartvelica e con sigilli della Georgia precristiana. Tra i simboli ripetuti frequentemente potrebbero esserci riferimenti a bottini militari, progetti di costruzione o offerte a divinità. La datazione della tavoletta è complessa, ma il materiale suggerisce una produzione locale, con reperti datati tra la tarda età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro.
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