Le eclissi solari, oltre a essere eventi spettacolari per l’occhio umano, offrono agli scienziati un’opportunità unica per studiare la misteriosa corona solare. Si tratta della parte più esterna dell’atmosfera del Sole, dove le temperature possono raggiungere i due milioni di gradi Celsius, un fenomeno sorprendente se si considera che la superficie del Sole è di circa 5.000 gradi Celsius. Nella corona solare avvengono espulsioni di massa coronale, potenti getti di particelle cariche che possono danneggiare i satelliti e le comunicazioni terrestri.
I limiti delle eclissi naturali e i coronografi
Per comprendere meglio questi fenomeni, gli scienziati non possono fare affidamento esclusivamente sulle rare eclissi solari naturali. Perciò, hanno sviluppato i coronografi, strumenti che bloccano la luce del disco solare per osservare la corona. Tuttavia, questi strumenti sono limitati dal fenomeno della diffrazione della luce, che può offuscare i dettagli.
L’innovazione della Missione PROBA-3
Nel 2008, rappresentanti dell’industria spaziale spagnola e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) proposero un’idea rivoluzionaria: creare eclissi artificiali su richiesta nello spazio, lontano dall’influenza dell’atmosfera terrestre. Questo progetto ambizioso ha portato alla missione PROBA-3, approvata dall’ESA nel 2013 e guidata dalla società spagnola Sener.
Il lancio della missione
Mercoledì prossimo, la missione PROBA-3 sarà lanciata dal razzo PSLV-XL dell’Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale (ISRO). La missione utilizzerà due satelliti: il Coronografo, che scatterà immagini dettagliate della corona solare, e l’Occultore, che fungerà da “luna” coprendo la luce solare per permettere osservazioni precise. Questi due satelliti opereranno in perfetta sincronia, mantenendo una distanza variabile tra 25 e 250 chilometri, con una precisione millimetrica.
Un successo tecnologico
Se tutto procederà come previsto, i due satelliti effettueranno osservazioni coronali continue per sei ore alla volta, molto più a lungo di una tipica eclissi solare terrestre. Dopo i due anni iniziali della missione, le sonde saranno messe alla prova per determinare la massima distanza alla quale possono operare in sicurezza. Diego Rodríguez, direttore di Spazio e Scienza di Sener, ha sottolineato l’importanza della collaborazione spagnola nella missione, con contributi fondamentali da parte di Airbus Defence and Space, GMV e Deimos.
Un traguardo per la ricerca spaziale
La missione PROBA-3 rappresenta un importante traguardo tecnologico e scientifico. Questa innovazione permetterà di studiare la corona solare con una precisione senza precedenti, aprendo nuove frontiere nella comprensione dei fenomeni solari e delle loro influenze sulla Terra. La collaborazione tra le diverse industrie e l’impegno della Spagna in questo progetto dimostrano come un’idea apparentemente impossibile possa diventare realtà grazie alla dedizione e all’ingegno umano.
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