Il ‘tesoro’ scoperto, composto da 220 manufatti di vario tipo è stato ufficialmente annunciato dall’Istituto nazionale di ricerca del patrimonio culturale marittimo. Da aprile a ottobre, l’istituto ha effettuato un’indagine approfondita delle acque di Seonyudo: circa 190 ceramiche tra le quali celadon e porcellana bianca, insieme a 20 manufatti metallici come monete dell’era Joseon (Sangpyeong Tongbo) e bronzo sono starti scoperti.
L’agenzia statale ha indicato che tra i manufatti, scoperti in quella che fin dai tempi antichi è stata una rotta marittima di primaria importanza, figurano vasellame a mazzo, pipe per tabacco e porcellana bianca. Molti manutatti sono stati trovati in forme e quantità identiche. Questo indica che si trattasse di merci trasportate dalle navi piuttosto che che oggetti utilizzati dai marinai.
Tali ritrovamenti contrastano con altre scoperte sottomarine dell’era Joseon, come nel sito del relitto Mado n. 4 di Taean, che consistono principalmente in effetti personali o oggetti smarriti. Ma non solo: è stato anche portato alla luce un componente di ancoraggio in legno (dalgaji), rafforzando i documenti storici. Infatti una mappa del tardo Joseon, Gogunsanjin Jido, descriveva l’area come un porto dove le navi mercantili e le navi governative per il grano (joseon) aspettavano la fine delle tempeste o si preparavano per i viaggi.
Dall’inizio degli scavi nel 2021, sono stati scoperti oltre 660 manufatti, che abbracciano epoche dalla preistoria alla dinastia Joseon. Tra di essi anche pugnali preistorici in pietra, Goryeo celadon e vari oggetti in porcellana e bundleeong dell’era Joseon.