Il cratere da impatto di Hailin, una vasta cavità situata su una collina cinese, è il risultato di un catastrofico impatto asteroidale avvenuto milioni di anni fa. Scoperto recentemente da un team di ricercatori, questo cratere si distingue per la sua forma ovale e i lati irregolari.
L’evento che ha generato il cratere è stato paragonato a un’esplosione nucleare, come ha affermato Ming Chen, uno scienziato del Center for High Pressure Science and Technology Advanced Research in Cina. Il cratere misura circa 1.360 metri di larghezza e 183 metri di profondità, ma è rimasto nascosto fino a poco tempo fa a causa dei sedimenti che lo riempivano.
Gli scienziati non sono sicuri della data esatta dell’impatto, ma stimano che sia avvenuto negli ultimi 20 milioni di anni, in un periodo in cui la terra colpita si stava sollevando fino a formare l’attuale catena montuosa Changbai. I risultati della scoperta sono stati pubblicati il 19 novembre 2024 sulla rivista Matter and Radiation at Extremes.
Il cratere Hailin è il quarto cratere da impatto confermato in Cina e il primo al mondo ad essere situato su una cresta montuosa. Questo particolare cratere, con una forma ovale insolita dovuta al terreno frastagliato piuttosto che a un basso angolo di impatto, ha dimensioni che variano da 1.150 metri di diametro perpendicolarmente alla cresta a 1.360 metri lungo la linea della cresta.
Situato a un’altitudine di 900 metri sul livello del mare, il cratere presenta bordi intatti, eccetto per la parte orientale, erosa da processi geologici. Il cratere contiene sedimenti e frammenti di roccia, oltre a prove di un antico lago che si è prosciugato quando il bordo orientale è crollato. Le analisi microscopiche dei frammenti di roccia hanno rivelato deformazioni nei grani di quarzo, segno di un impatto di enorme potenza.
“La scoperta del cratere Hailin e di altri crateri in Cina indica che eventi di tale portata potrebbero ripetersi sulla Terra,” ha dichiarato Chen. I ricercatori intendono ora perforare il cratere per esplorarne la struttura profonda e comprenderne meglio la storia evolutiva.
Questa scoperta non solo arricchisce la nostra conoscenza degli impatti asteroidali, ma sottolinea anche la continua necessità di studiare questi eventi per prevedere e mitigare eventuali future catastrofi di origine spaziale.