Gli scienziati stanno valutando l’efficacia di un anticorpo mirato alla molecola di adesione cellulare 1 nel ridurre l’attivazione neuronale causata dal dolore. Le proteine di superficie cellulare svolgono un ruolo fondamentale nella comunicazione cellulare e nel rilevamento dei cambiamenti nell’ambiente extracellulare. La capacità di queste proteine di rispondere ai segnali esterni e di influenzare l’attività biologica interna delle cellule le rende obiettivi importanti per le terapie. Tra queste proteine, la Molecola di Adesione Cellulare 1 (CADM1) è presente in diversi tipi cellulari, inclusi neuroni, cellule epiteliali respiratorie, cellule epiteliali endometriali e mastociti.
Recentemente, è emerso che l’anticorpo 3E1, che si lega specificamente al dominio extracellulare di CADM1, potrebbe essere un’opzione promettente per la consegna mirata di farmaci alle cellule che esprimono questa proteina. Dato l’elevato livello di espressione di CADM1 nei nervi periferici e la sua distribuzione lungo i neuriti, è sorta la domanda se gli anticorpi anti-CADM1 possano influenzare le attività biologiche dei nervi.
Per rispondere a questa domanda critica, il Professore Akihiko Ito e la Dottoressa Fuka Takeuchi del Dipartimento di Patologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università Kindai, Giappone, hanno condotto uno studio approfondito sugli Effetti degli Anticorpi Anti-CADM1. I risultati della loro ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Life Sciences.
Nel corso dello studio, il team ha somministrato l’anticorpo 3E1, che mira al dominio extracellulare di CADM1, sotto la pelle dei topi per valutarne la localizzazione sulle fibre nervose. Attraverso studi immunoi-stochemici e di immunofluorescenza, è emerso che il 3E1 iniettato si localizzava esclusivamente sui nervi periferici nel derma.
Il Prof. Ito, primo autore dello studio, ha sottolineato: “Abbiamo ipotizzato che l’accumulo di 3E1 sulle fibre nervose potesse ridurre la sensibilità neuronale, producendo un effetto analgesico, attraverso l’alterazione dell’espressione di CADM1 sulla membrana plasmatica, poiché CADM1 può reclutare recettori neuronali.”
Per testare gli effetti analgesici, sono stati condotti test di dolore chimico-infiammatorio indotto dalla formalina e analisi comportamentali registrate su video a 6, 12 e 24 ore dopo l’iniezione. I topi trattati con 3E1 hanno mostrato minori comportamenti correlati al dolore rispetto ai controlli, con effetti analgesici che persistevano fino a 24 ore, superando significativamente la durata di 5-8 ore riportata per l’anestetico locale levobupivacaina.
Ulteriori indagini hanno coinvolto colture primarie di cellule del ganglio radicale dorsale del topo per studiare la stimolazione neuronale. L’analisi ha confermato che il 3E1 si localizzava sui neuriti e formava un complesso con CADM1, riducendone l’espressione. L’impulso laser femtosecondo utilizzato per indurre la stimolazione meccanica ha mostrato una significativa soppressione della trasmissione neurale nelle cellule trattate con 3E1.
Non sono state riscontrate paralisi o anomalie comportamentali nei topi trattati, suggerendo che il 3E1 agisca preferenzialmente sui nervi sensoriali anziché sui nervi motori.
Il 3E1 si distingue nel campo della gestione del dolore poiché offre una strategia più sicura rispetto agli anticorpi mirati al fattore di crescita nervoso (NGF) come tanezumab, fasinumab e fulranumab, che hanno mostrato gravi effetti collaterali. A differenza di questi inibitori del NGF, il 3E1 rappresenta una nuova e più sicura opzione per il sollievo dal dolore, con un potenziale terapeutico maggiore.
Il Prof. Ito ha commentato: “L’identificazione di un anticorpo che si accumula spontaneamente nei nervi, producendo un effetto analgesico, potrebbe aprire nuove prospettive per la scoperta di ‘anestetici anticorpali’. Riteniamo che il nostro studio sia un contributo significativo nel presentare le molecole di adesione come nuovi bersagli terapeutici, e siamo fiduciosi che l’umanizzazione del 3E1 e dei suoi cloni possa portare alla creazione di analgesici a lunga durata.”
Riferimento: “Sollievo dal dolore nei topi da un anticorpo con alta affinità per la molecola di adesione cellulare 1 sui nervi” di Fuka Takeuchi, Man Hagiyama, Azusa Yoneshige, Akihiro Wada, Takao Inoue, Yoichiroh Hosokawa e Akihiko Ito, 22 agosto 2024, Life Sciences. DOI: 10.1016/j.lfs.2024.122997