James Webb svela i misteri della bizzarre galassie UFO

Gli astrofisici, grazie al telescopio James Webb, scoprono galassie misteriose e invisibili ai telescopi precedenti, sollevando nuove domande sull'evoluzione dell'universo.

Gli astrofisici hanno recentemente fatto luce su un mistero cosmico, analizzando un particolare tipo di galassia soprannominata UFO (Ultra-red Flattened Objects). Questi oggetti, enormi dischi galattici straordinariamente polverosi, sono stati scoperti per la prima volta nel 2022 dall’astrofisica Erica Nelson dell’Università del Colorado a Boulder. Queste galassie, invisibili ai telescopi tradizionali come Hubble, sono state individuate grazie ai dati ad alta risoluzione del telescopio spaziale James Webb (JWST).

Gli UFO sono sorprendenti per diversi motivi. La loro luce visibile è estremamente debole, e gran parte della loro emissione avviene nello spettro infrarosso. Questo li rende ideali per l’osservazione con Webb, il telescopio spaziale più avanzato mai costruito. Webb è in grado di rilevare oggetti così distanti che la loro luce ha impiegato fino a 13,5 miliardi di anni per raggiungerci, fornendoci uno sguardo sull’infanzia dell’universo. Utilizzando i dati del JWST Advanced Deep Extragalactic Survey (JADES), i ricercatori hanno identificato ben 56 galassie UFO.

Prima del lancio del James Webb, si pensava di avere una buona conoscenza delle galassie relativamente vicine a noi. Tuttavia, le osservazioni di Webb hanno rivelato che la nostra comprensione era incompleta. Le galassie UFO, con la loro polvere estremamente abbondante, bloccano fino a 50 volte più luce rispetto alla nostra Via Lattea. Questo spiega perché telescopi come Hubble non fossero in grado di rilevarle. Solo strumenti sofisticati come Webb, che osservano nell’infrarosso, possono identificarle e studiarle in dettaglio.

Nonostante la loro somiglianza alla Via Lattea in termini di forma e dimensione, gli UFO si distinguono proprio per la quantità di polvere interstellare che contengono. Questa polvere, formata dai resti di stelle esplose, è presente in tutte le galassie, inclusa la nostra, ma negli UFO raggiunge concentrazioni eccezionali. Questo fenomeno solleva nuove domande sulla formazione ed evoluzione delle galassie. Erica Nelson, riferendosi a questi misteriosi oggetti, ha affermato: “Perché mai queste galassie hanno così tanta più polvere di tutte le altre?”

Oltre al mistero della polvere, le galassie UFO potrebbero fornire nuove informazioni sui processi di crescita galattica e formazione stellare. Gli astrofisici sperano che studi più approfonditi possano chiarire il ruolo della polvere nell’evoluzione delle galassie e nella nascita di nuove stelle. Justus Gibson, uno degli autori principali dello studio, ha sottolineato come queste scoperte siano rivoluzionarie, affermando: “JWST ci consente di vedere tipi di galassie che non avremmo mai potuto osservare prima. Questo ci dice che forse non comprendiamo l’universo così bene come pensavamo.”

Le osservazioni delle galassie UFO rappresentano un passo avanti nella nostra conoscenza dell’universo primordiale e delle sue strutture. Sebbene restino molti misteri irrisolti, questa scoperta sottolinea l’importanza di strumenti come il James Webb nel svelare segreti nascosti del cosmo. Come conclude Nelson, “Queste scoperte ci mostrano che c’è ancora molto da imparare sull’universo e sui processi che governano la formazione delle galassie.”