Nuove prospettive per un trattamento più precoce potrebbero essere in vista per le persone affette dalla forma più grave di depressione. Uno studio condotto su pazienti esaminati mentre guardavano film emotivamente coinvolgenti ha rivelato differenze significative nelle risposte tra coloro con melanconia, una forma grave di depressione, e coloro con una forma meno grave. Questa scoperta potrebbe portare a una diagnosi più tempestiva della melanconia, consentendo ai pazienti di ricevere il trattamento adeguato in modo rapido per evitare interventi più invasivi che potrebbero diventare necessari in caso di ritardo nella diagnosi.
Secondo il neuropsichiatra Philip Mosley dell’Istituto di Ricerca Medica QIMR Berghofer in Australia, la melanconia è caratterizzata da manifestazioni fisiche evidenti, come la perdita di appetito, disturbi del sonno e rallentamento generale. Questa forma di depressione spesso non risponde bene ai trattamenti psicologici convenzionali. Mosley e il suo team stanno lavorando per sviluppare strumenti diagnostici che consentano una diagnosi precisa e personalizzata, permettendo un intervento tempestivo.
La melanconia colpisce circa il cinque-dieci per cento delle persone con depressione ed è spesso difficile da diagnosticare. Un ritardo nella diagnosi può portare alla necessità di trattamenti più invasivi come la terapia elettroconvulsiva o la stimolazione magnetica transcranica. Al contrario, una diagnosi precoce potrebbe consentire l’uso efficace di farmaci per il trattamento della depressione.
Uno studio condotto presso il QIMR Berghofer ha coinvolto 70 pazienti con depressione, di cui 30 affetti da melanconia e 40 da altre forme di depressione. Durante la visione di video emotivi, le reazioni facciali e cerebrali dei pazienti sono state monitorate. I risultati hanno mostrato chiare differenze tra i due gruppi: i pazienti con melanconia mostravano una mancanza di reazioni emotive sia a livello facciale che cerebrale rispetto ai pazienti con altre forme di depressione.
Queste differenze potrebbero rappresentare un utile strumento diagnostico non invasivo che consentirebbe una diagnosi rapida e precisa della melanconia, evitando lunghi tempi di attesa per una valutazione psichiatrica. Ciò potrebbe garantire un trattamento mirato e tempestivo per i pazienti affetti da questa forma particolarmente grave di depressione.
La ricerca potrebbe avere implicazioni a lungo termine nel comprendere le cause della depressione e nel migliorare i trattamenti disponibili. Identificare le differenze meccanicistiche tra le varie forme di depressione potrebbe aiutare a individuare il trattamento più adatto per ciascun paziente affetto da questa condizione.
I risultati dello studio sono stati pubblicati su Molecular Psychiatry. Per una diagnosi di depressione melanconica, è consigliabile consultare uno psichiatra. In caso di necessità, è possibile contattare una linea telefonica di crisi attiva 24 ore su 24 nel proprio paese per chiedere aiuto. Per partecipare allo studio sulla Genetica della Depressione presso il QIMR Berghofer in Australia, è possibile trovare ulteriori informazioni sul sito web dell’istituto.
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