Chi viaggia spesso sa quanto possa essere complicato comunicare in un paese straniero. Sebbene la tecnologia moderna offra soluzioni come traduttori e app per imparare le lingue, la barriera linguistica può ancora rappresentare un ostacolo. Tuttavia, esiste una parola che supera questi confini: “eh?”, una piccola interiezione utilizzata in oltre 30 lingue per chiedere chiarimenti.
Uno studio rivelatore
Un gruppo di ricercatori ha pubblicato uno studio su PLOS One che analizza l’uso di “eh?” in diverse lingue. Questa parola funge da “promotore di riparazione” quando qualcuno non ha sentito o capito chiaramente ciò che è stato detto. Il team ha scoperto che “eh?” è usata approssimativamente nello stesso modo in tutto il mondo.
Gli scienziati hanno analizzato 31 lingue e si sono concentrati su 10 lingue dei cinque continenti per comprendere meglio l’utilizzo di questa interiezione. Lo studio dimostra che le somiglianze nella forma e nella funzione di “eh?” tra le lingue sono molto più elevate di quanto previsto casualmente.
Perché “eh?” è universale?
Secondo i ricercatori, “eh?” è universale non perché sia innata, ma perché è modellata da pressioni selettive in un contesto interazionale comune a tutte le lingue: la necessità di chiedere chiarimenti. In tutte le lingue studiate, “eh?” è un monosillabo composto da una sola consonante e una vocale centrale, con un’intonazione interrogativa.
Non un suono istintivo
Potrebbe sembrare che “eh?” sia un suono istintivo emesso quando siamo confusi, ma lo studio indica che non è così. Se fosse istintivo, verrebbe acquisito prima delle altre parole durante l’infanzia, invece di essere appreso e perfezionato come parte del normale sviluppo linguistico.
Un fenomeno universale
La parola “eh?” subisce alcune variazioni a seconda della lingua, ma il suono rimane sorprendentemente simile. Questo fenomeno dimostra che, nonostante le differenze linguistiche, esistono elementi comuni nella comunicazione umana. La lingua è un sistema complesso e affascinante, capace di influenzare le connessioni cerebrali e la percezione del tempo.