Nel settembre dello scorso anno, una missione scientifica ha portato a una straordinaria scoperta: alcuni semi di segale, risalenti a 145 anni fa, sono stati recuperati da un relitto sottomarino al largo delle coste americane. Questi semi, trasportati da una nave affondata nel 1879, appartenevano a una varietà di segale che oggi è estinta. E ora, grazie al lavoro di una squadra di scienziati, c’è una possibilità incredibile: resuscitarli per produrre un whisky unico, che potrebbe raccontare una storia affascinante e inaspettata.
Un viaggio nel passato
Il relitto, localizzato per la prima volta nel 1984, ha finalmente rivelato il suo segreto. Nel settembre del 2023, un team di scienziati della Michigan State University ha recuperato i semi di segale dalla nave affondata, con l’obiettivo di studiarli e, se possibile, farli germogliare. Nonostante i semi fossero stati sottoposti a dure condizioni sottomarine per oltre un secolo, la speranza era di riportarli in vita.
Per stimolare la germinazione, i ricercatori hanno utilizzato una varietà di tecniche innovative, tra cui l’immersione in acido gibberellico, un ormone che favorisce la germinazione, e processi di germinazione sia a temperature calde che fredde. Tuttavia, nonostante i loro sforzi, i semi non sono riusciti a germogliare, lasciando i ricercatori con una nuova strategia: estrarre il DNA dai semi.
Il DNA che rivela il passato
Anche se la germinazione non è stata possibile, i ricercatori hanno trovato un altro modo per “resuscitare” la segale: analizzando il DNA dei semi. Estraendo il materiale genetico, gli scienziati possono sequenziare il genoma di questa antica varietà di segale e confrontarlo con le varietà moderne. Questo non solo permetterà di comprendere le origini di questa segale perduta, ma potrebbe anche far rivivere una varietà storica che potrebbe essere utilizzata nell’agricoltura moderna.
In pratica, l’idea è di prendere questi frammenti genetici e trasferirli nelle varietà moderne di segale, creando così una sorta di “segale storica” che potrebbe essere utilizzata per coltivazioni future. Questo aprirebbe nuove possibilità per gli agricoltori, soprattutto per quelli che lavorano con cereali destinati alla produzione di distillati come il whisky.
Il whisky del futuro: una tradizione che rinasce
E qui arriva la parte affascinante: una volta “resuscitata” la segale storica, gli scienziati puntano a utilizzarla per produrre un whisky senza pari. La segale è uno degli ingredienti fondamentali nella produzione di whisky, ma la varietà utilizzata oggi nelle distillerie globali è quasi sempre moderna e, in molti casi, importata dall’Europa. La segale ritrovata nel relitto del 1879, invece, ha un valore storico inestimabile e potrebbe conferire al whisky un sapore unico, mai assaporato prima.
Questo progetto non è solo un esperimento scientifico, ma potrebbe anche rappresentare una riscoperta delle radici della produzione di whisky, restituendo al mondo una tradizione antica che era stata dimenticata. Inoltre, l’introduzione di varietà antiche di cereali potrebbe aprire la strada a una nuova era per gli agricoltori rurali, che potrebbero utilizzare queste segale storiche per produrre distillati pregiati.
Un sogno liquido che affonda le sue radici nel passato
In definitiva, la riscoperta dei semi affondati potrebbe non solo riportare in vita una varietà di segale estinta, ma potrebbe anche dare vita a un whisky che racconta una storia incredibile di avventura, scienza e passione. Se il progetto avrà successo, il mondo potrebbe presto assaporare un distillato che unisce passato e futuro in un bicchiere. Chi avrebbe mai pensato che un viaggio nel tempo, attraverso i semi di segale, potesse portare a una bevanda storica?
La scienza, ancora una volta, si dimostra capace di trasformare il passato in una risorsa per il futuro, creando opportunità che potrebbero cambiare il volto dell’agricoltura e della distillazione nei prossimi decenni.
Fonte:
https://msutoday.msu.edu/news/2024/how-msu-is-bringing-shipwrecked-seeds-back-to-life