Il passato etrusco di Roma emerge sulla via Cassia

Tra il 2020 e il 2022, lungo la storica Via Cassia oltre il Grande Raccordo Anulare di Roma, è emersa una straordinaria scoperta archeologica. Oggi, grazie a un progetto di valorizzazione, questa eredità storica – che si estende per circa un ettaro – viene restituita al pubblico, offrendo uno sguardo unico sulle radici etrusche e romane della Capitale. Questo sito, situato in una posizione strategica che un tempo dominava la vallata della città etrusca di Veio, si apre al pubblico il 17 novembre con un open day.

Durante questa giornata speciale, i visitatori potranno esplorare gli scavi guidati dagli archeologi che ne hanno curato lo studio e scoprirne i segreti attraverso le loro spiegazioni.

Una scoperta straordinaria

Il cuore del sito archeologico è stato trasformato in un percorso pedonale che offre un dialogo affascinante tra l’antichità e il presente. Tra i punti salienti, una tomba a camera etrusca perfettamente conservata, una strada lastricata romana e un intricato sistema di gallerie idriche ipogee, progettate per alimentare un antico complesso termale sulla collina sovrastante.

La stazione di servizio che ospita l’area è stata interamente riqualificata e ora include un video esplicativo che ripercorre le fasi dello scavo e i principali ritrovamenti. Lungo il percorso, pannelli informativi approfondiscono la storia del luogo, arricchendo l’esperienza del visitatore.

Le radici storiche del sito

Le origini di quest’area risalgono al VII-VI secolo a.C., come testimonia la scoperta di una tomba etrusca contenente oltre sessanta vasi accuratamente restaurati. L’influenza della vicina Veio è evidente, ma con il tempo l’area venne assimilata nel suburbio romano. Durante il periodo repubblicano, la Via Cassia divenne il fulcro di una rete stradale che collegava insediamenti agricoli e un centro produttivo sulla collina.

In epoca imperiale, il sito si trasformò in una villa rustica, un’importante struttura per l’economia agricola dell’epoca. Resti di un complesso sistema idrico, tra cui cunicoli e una cisterna, testimoniano la presenza di avanzate tecniche di irrigazione per alimentare le terme. L’uso del sito continuò fino al XIII secolo, con tracce di sepolture romane lungo la strada risalenti al III-IV secolo d.C.

Una porta sul passato

Questo nuovo sito archeologico rappresenta una preziosa opportunità per immergersi nelle radici della civiltà etrusca e romana. L’apertura al pubblico segna un passo importante nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano, rendendo accessibili a tutti i segreti di un’area che ha attraversato secoli di storia.