In un importante passo avanti, è emerso che un derivato modificato di darobactin potrebbe rappresentare una nuova speranza nel trattamento delle infezioni batteriche resistenti ai farmaci, offrendo così una possibile soluzione contro patogeni come l’E. coli che stanno diventando sempre più refrattari agli attuali antibiotici.
La resistenza batterica rappresenta una minaccia crescente, rendendo molti trattamenti antibiotici meno efficaci o addirittura inefficaci. Di conseguenza, c’è un urgente bisogno di nuove soluzioni per affrontare questa sfida. Un team di ricercatori ha sviluppato una versione modificata di darobactin, un composto originariamente isolato dai batteri, che si è dimostrato promettente come potenziale trattamento antibatterico.
Nei test condotti su animali, il composto modificato ha dimostrato di essere efficace contro batteri resistenti ai farmaci, inclusa l’E. coli. Questa ricerca è stata presentata durante la Settimana di Sensibilizzazione Mondiale sulla Resistenza Antimicrobica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che si è svolta dal 18 al 24 novembre.
All’inizio del 2024, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato la lista dei patogeni batterici che possono sviluppare resistenza agli antibiotici, includendo Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa e l’E. coli, tra gli altri. Nonostante l’urgente necessità di nuovi antibiotici mirati a questi patogeni prioritari, gli scienziati dispongono di pochi candidati.
Un potenziale composto in grado di contrastare la resistenza batterica è il darobactin, un antibiotico naturale scoperto in un batterio. Questo composto agisce legandosi a una proteina essenziale nelle cellule batteriche, causandone infine la morte. Versioni ingegnerizzate geneticamente di darobactin, come il D22, hanno dimostrato attività antibatterica in prove di laboratorio, inibendo la crescita di A. baumannii.
Per il nuovo studio, un team di ricerca più ampio ha testato il composto ingegnerizzato D22 contro diverse infezioni batteriche prioritarie negli animali. Nei test condotti su embrioni di pesce zebra, il D22 ha eliminato con successo l’infezione da A. baumannii, equiparando l’efficacia della ciprofloxacina, un antibiotico ad ampio spettro.
Successivamente, sono state condotte prove di efficacia e dosaggio su topi, evidenziando che la somministrazione per iniezione del D22 è risultata più efficace rispetto a quella orale. Il composto ha limitato significativamente la crescita di P. aeruginosa nei topi, sebbene non abbia completamente eliminato l’infezione. Tuttavia, somministrare il D22 quattro volte in 25 ore ha portato all’eradicazione completa dell’E. coli in un modello di peritonite grave.
Questi risultati promettenti indicano che il D22 potrebbe rappresentare una soluzione innovativa per combattere la resistenza antimicrobica, aprendo la strada a futuri studi clinici. Il finanziamento per la ricerca è stato fornito dal Fondo per Impulsi e Reti dell’Helmholtz, con alcuni autori che sono dipendenti di Evotec, una società biotecnologica coinvolta nello sviluppo di farmaci.
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