Un fossile eccezionalmente conservato riempie un’enorme lacuna nell’evoluzione dei pterosauri, i più grandi animali capaci di volare. Tra gli ordini principali di rettili dell’era dei dinosauri, i pterosauri rappresentano un mistero ancora da svelare. La loro capacità di decollare, essendo le creature volanti più imponenti fino a quando gli aeroplani non hanno raggiunto dimensioni tali da trasportare elefanti, è sorprendente. Tuttavia, il limitato registro fossile rende difficile comprendere appieno la loro storia. Le ossa leggere dei pterosauri, fondamentali per il volo, si sono fossilizzate in modo imperfetto, contribuendo a un registro frammentario di queste creature.
La scoperta dei primi fossili di pterosauri risale al 1800, ma per lungo tempo è mancata una conoscenza dettagliata della loro evoluzione nel corso di 160 milioni di anni. I pterosauri non-pterodactyloidi, di dimensioni umane o inferiori, rappresentano la prima fase evolutiva. Successivamente, i pterodactyloidi emersero con specie dotate di un’apertura alare fino a 10 metri. Oltre alle dimensioni, varie caratteristiche anatomiche differivano tra le due ali della famiglia, contribuendo alla straordinaria crescita delle dimensioni.
Quindici anni fa sono stati scoperti i primi fossili che hanno iniziato a colmare la grande lacuna nella conoscenza dell’evoluzione dei pterosauri. Un nuovo esemplare, denominato Skiphosoura bavarica, ha conservato quasi tutti gli ossi in tre dimensioni, offrendo preziose informazioni sulla trasformazione di queste creature. Skiphosoura, il cui nome significa “coda spada dalla Baviera”, presenta una coda corta e rigida, simile a una lama, che potrebbe essere stata utilizzata per combattere.
Questo esemplare, trovato nella cava di Schaudiberg nella regione di Solnhofen, rappresenta un’innovazione con la sua coda corta, anticipando le caratteristiche che avrebbero caratterizzato i giganti successivi. Skiphosoura mostra i primi cambiamenti nei rapporti tra le ossa delle ali, che potrebbero aver preparato il terreno per le grandi aperture alari che sarebbero seguite.
La presenza di Skiphosoura, con un’apertura alare di 1,75 metri, più grande rispetto ai suoi predecessori, suggerisce i vantaggi del nuovo design. Questo esemplare rivela anche i primi cambiamenti anatomici che hanno portato alla trasformazione dei pterosauri, con teste, colli e ossa del polso che si sono evoluti per sostenere le ali, mentre le code e le dita si sono ridotte.
La scoperta di Skiphosoura si inserisce in un contesto più ampio di ricerca sui pterosauri. I primi esemplari intermedi, chiamati darwinopterani, presentano caratteristiche sia dei loro discendenti che dei loro antenati, offrendo importanti indizi sull’evoluzione di queste creature. La scoperta di Skiphosoura contribuisce a colmare le lacune nella nostra comprensione di come vivevano e si evolvevano i pterosauri.
Lo studio condotto sull’esemplare di Skiphosoura rappresenta un passo avanti significativo nella ricerca sulla transizione evolutiva dei pterosauri. Il Dr. David Hone dell’Università Queen Mary di Londra ha sottolineato l’importanza di questa scoperta e ha auspicato ulteriori ricerche per approfondire la conoscenza di questi straordinari animali volanti.
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