Un recente studio del 2023 ha rivelato che un intenso allenamento fisico potrebbe compromettere il sistema immunitario, secondo quanto emerso dall’analisi di oltre 4.700 molecole di fluidi post-esercizio di pompieri. Questo dato potrebbe avere implicazioni significative per professionisti che svolgono mansioni fisicamente impegnative, come soccorritori e atleti.
Ernesto Nakayasu, scienziato biomedico del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL), ha evidenziato che le persone molto in forma potrebbero essere più vulnerabili alle infezioni virali delle vie respiratorie subito dopo un esercizio vigoroso. Questo potrebbe essere dovuto alla ridotta attività infiammatoria per contrastare le infezioni.
Sebbene l’attività fisica moderata sia generalmente considerata benefica per il sistema immunitario a lungo termine, l’impatto immediato dell’esercizio vigoroso sul sistema immunitario è ancora oggetto di dibattito. Alcuni studi precedenti hanno osservato un aumento delle infezioni delle vie respiratorie superiori auto-riferite negli atleti dopo sforzi intensi, ma non è chiaro se vi sia una relazione di causa-effetto.
Per approfondire la questione, Nakayasu e il suo team hanno condotto uno studio su 11 pompieri, analizzando il plasma sanguigno, l’urina e la saliva prima e dopo un’intensa sessione di allenamento che prevedeva il trasporto di pesanti attrezzature su terreno collinare per 45 minuti.
Kristin Burnum-Johnson, chimica bioanalitica del PNNL, ha spiegato che l’obiettivo era individuare precocemente eventuali segnali di esaurimento fisico per poter ridurre il rischio di danni per i soccorritori, gli atleti e i militari.
Nonostante i benefici ben noti dell’esercizio fisico per la salute generale, la ricerca ha rilevato segni di possibile soppressione immunitaria nei pompieri allenati. Tra le variazioni fisiche osservate, che aiutano il corpo a gestire lo stress dell’esercizio, si è registrata una diminuzione delle molecole legate all’infiammazione, accompagnata da un aumento dell’opiorfina, un vasodilatatore periferico.
Secondo il team di ricerca, l’opiorfina potrebbe favorire il flusso sanguigno ai muscoli durante l’esercizio per migliorare la distribuzione di ossigeno e nutrienti. Inoltre, la diminuzione delle molecole infiammatorie nella saliva potrebbe rappresentare un meccanismo adattativo per ottimizzare lo scambio di gas in risposta alla maggiore richiesta di ossigeno cellulare.
Ulteriori cambiamenti sono stati osservati nel microbioma orale dei partecipanti, con un aumento dei peptidi antimicrobici. Tuttavia, non è chiaro se questo aumento abbia un effetto protettivo significativo contro le infezioni, come dimostrato dalla limitata capacità di questi peptidi nell’inibire la crescita di batteri come l’E. coli.
Alcuni scienziati suggeriscono che i cambiamenti osservati potrebbero indicare un aumento della sorveglianza immunitaria anziché una soppressione immunitaria effettiva. Inoltre, l’esposizione dei pompieri a inquinanti durante gli incendi potrebbe influenzare le loro risposte immunitarie, come sottolineato dai ricercatori.
Vale la pena notare che lo studio ha coinvolto solo uomini sani e attivi, pertanto ulteriori ricerche su una più ampia varietà di partecipanti sono necessarie per confermare i risultati. Tuttavia, insieme alle ricerche precedenti, i risultati suggeriscono una correlazione tra l’attività fisica intensa e un aumento delle infezioni respiratorie.
Lo studio è stato pubblicato su Military Medical Research e rappresenta un importante contributo alla comprensione degli effetti dell’esercizio fisico sul sistema immunitario.
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