Tutto quello che ad oggi si conosce del pianeta Urano, lo dobbiamo al sorvolo della Voyager 2 nel 1986 che ha rivelato informazioni cruciali all’epoca. Tuttavia, una nuova ricerca suggerisce che i dati ottenuti da quella missione, potrebbero non rappresentare fedelmente l’ambiente del pianeta. La Voyager 2 potrebbe infatti aver incontrato Urano subito dopo una tempesta di vento solare, creando delle particolari condizioni che potrebbero aver influenzato la misurazione della magnetosfera.
In particolare, la Voyager 2 ha osservato una magnetosfera molto asimmetrica, con cinture di radiazione elettronica più intense del previsto e una mancanza di plasma. A lungo si è pensato che questi risultati rappresentassero quello che era l’atmosfera del pianeta ma un’analisi più accurata ha rilevato che la compressione della magnetosfera dovuta al vento solare è un evento raro che si verifica solo il 4% delle volte.
Se la sonda fosse passata solo pochi giorni prima, le condizioni sarebbero state diverse. I ricercatori suggeriscono che Urano potrebbe avere un ambiente magnetico più simile a quello di Giove, Saturno e Nettuno. La loro conclusione è per comprendere davvero la magnetosfera di Urano, sono necessarie ulteriore missioni esplorative.