Gli archeologi hanno scoperto nuovi forti romani in Medio Oriente utilizzando immagini satellitari declassificate proveniente da programmi di spionaggio statunitensi CORONA 1960-1972 e HEXAGON 1970-1986. Queste immagini hanno rivelato una lunga reti di forti ai lati del deserto interno, che si estendeva da Mosul a est, fino ad Aleppo a ovest, suggerendo che non fossero semplici difese contro i nemici come i Parti e i Sasanidi , ma strutture per facilitare il commercio e la comunicazione, proteggendo le carovane.
I forti, che risalgono al periodo tra il II e il VI secolo d.C., erano molto più grandi di quanto si pensasse, con alcuni che raggiungevano i 200m di lato e includevano estesi complessi architettonici. L’analisi delle immagini ha anche rivelato che i forti furono occupati per secoli e molte fortificazioni continuarono ad essere utilizzate anche nel periodo medievale.
Queste nuove scoperte mettono in discussione le teorie precedenti sui forti come semplici linee difensive e aprono nuove prospettive sulla natura delle frontiere romane in una regione strategicamente importante come la Mezzaluna fertile. Tuttavia, le difficoltà legate ai conflitti moderni, impediscono indagini a terra ma la continua declassificazione di immagini satellitari ed aeree offre nuove opportunità per ulteriori scoperte archeologiche.