Il fiore cadavere, noto per il suo odore di morte, è una delle piante più strane del mondo. Durante la fioritura, emana un caldo fetore che attira sia turisti che impollinatori. Gli scienziati hanno finalmente svelato i segreti dietro questa straordinaria performance odorosa grazie alla pianta chiamata Morphy, un Amorphophallus titanum di 21 anni che risiede nella Serra delle Scienze della Vita a Dartmouth.
Morphy offre agli scienziati un’opportunità unica di studiare da vicino i meccanismi che regolano l’odore cadaverico. I fiori di questa pianta sono rari e di breve durata, quindi ogni fioritura rappresenta una preziosa occasione di ricerca. Il professor G. Eric Schaller, del dipartimento di scienze biologiche, ha sottolineato l’importanza di cogliere queste rare occasioni per studiare i fenomeni legati al fiore cadavere.
Quando il fiore cadavere sboccia, la spata rosa-viola si apre da un enorme spadice giallo alto fino a 3,7 metri. Al suo interno si trovano piccoli fiori nascosti, conferendo a questa pianta una forma insolita che ricorda un “pene deforme”. Prima di sprigionare il suo caratteristico odore, il fiore si riscalda, un comportamento peculiare che ha incuriosito gli scienziati.
Il team di ricerca è riuscito a raccogliere campioni di tessuto intorno al momento in cui il fiore era più caldo, consentendo loro di analizzare i geni attivi durante questa fase. Grazie all’estrazione di RNA di alta qualità dai tessuti di Morphy, hanno identificato i geni coinvolti nella produzione di calore e odore. In particolare, hanno individuato proteine simili alle proteine di disaccoppiamento negli animali, chiamate ossidasi alternative, che contribuiscono alla generazione di calore.
Ulteriori analisi dell’RNA hanno rivelato un aumento dell’espressione genica legata al trasporto e al metabolismo dello zolfo durante la fioritura. I ricercatori, in collaborazione con l’Università del Missouri, hanno identificato i meccanismi che portano alla produzione di composti odorosi come la metionina e la putrescina, precursori degli odori sgradevoli associati al fiore cadavere.
Questo studio, pubblicato sulla rivista PNAS Nexus, rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dei processi molecolari che regolano il calore e l’odore dei fiori cadaverici. Tuttavia, rimangono ancora molte domande aperte su queste affascinanti piante. Ad esempio, il professor Schaller è interessato a indagare se i fiori cadavere possano sincronizzare le fioriture per massimizzare il loro fascino per gli organismi curiosi.
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