C’è ancora molto da scoprire sul Sole, ma una delle informazioni più sorprendenti per la maggior parte delle persone è che non abbiamo mai avuto l’opportunità di osservare i suoi poli direttamente. Tutte le nostre osservazioni sono state fatte guardando il Sole frontalmente, e da questa prospettiva limitata, gli scienziati stanno cercando di comprendere cosa accada ai poli solari.
Secondo il modello più recente, i poli del Sole potrebbero presentare vortici polari, simili a quelli osservati sulla Terra. Tuttavia, la formazione e l’evoluzione di questi vortici sembrano essere influenzate dai potenti campi magnetici solari, anche se il meccanismo esatto rimane ancora un mistero.
Utilizzando modelli informatici, gli scienziati stanno cercando di predire il comportamento del campo magnetico alle latitudini più elevate del Sole. La dottoressa Mausumi Dikpati, autrice principale dello studio condotto presso il National Science Foundation National Center for Atmospheric Research, ha dichiarato che attualmente nessuno può fornire certezze riguardo agli eventi che si verificano ai poli solari.
Un fenomeno cruciale per la comprensione di questi vortici è la cosiddetta “corsa ai poli”, un comportamento peculiare del campo magnetico solare. Durante il massimo solare, il campo magnetico al polo si scontra con un campo di polarità opposta che si sposta verso il polo, determinando un ciclo di inversione della polarità magnetica ogni circa 11 anni.
Per studiare questi fenomeni in dettaglio, è necessario un tempismo preciso. Scott McIntosh, vice presidente delle operazioni spaziali per Lynker e coautore dello studio, ha sottolineato che una missione spaziale come il Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con la NASA, sarà fondamentale per osservare e studiare i poli del Sole per la prima volta.
Il Solar Orbiter, grazie a un’assistenza gravitazionale da Venere, sarà in grado di inclinare la sua orbita di 17 gradi rispetto all’equatore solare, permettendo così di esplorare le latitudini più elevate del Sole. Questa missione potrebbe finalmente svelare molti dei misteri legati ai vortici polari e al campo magnetico solare, fornendo preziose informazioni per comprendere e prepararci contro il clima spaziale potenzialmente pericoloso.
McIntosh ha sottolineato l’importanza di avere diverse prospettive per fare progressi significativi nella comprensione del Sole e dei suoi fenomeni. Solo attraverso osservazioni dirette e dettagliate come quelle che il Solar Orbiter potrà fornire, sarà possibile testare le ipotesi e confermare la correttezza delle simulazioni condotte fino ad oggi.
Un articolo dettagliato che descrive i vortici polari e il loro comportamento è stato pubblicato nelle Proceedings of the National Academy of Sciences, offrendo un’interessante panoramica sulle ultime scoperte e ricerche in questo affascinante campo della scienza solare.
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