La teoria della scimmia drogata: droghe naturali avrebbero accelerato l’evoluzione umana

La Teoria della scimmia drogata, suggerisce che l’intelligenza umana possa essere stata accelerata dall’uso di sostanze psicoattive naturali, come i funghi allucinogeni da parte dei nostri antenati primati. Proposta per la prima volta da Terence McKenna negli anni ’60, questa affascinante teoria, ipotizza che l’assunzione casuale di queste sostanze, abbia potenziato le capacità cognitive e favorito lo sviluppo del linguaggio, della spiritualità e della creatività.

Secondo McKenna, l’uso di psilocibina e di altre sostanze, avrebbe stimolato l’evoluzione mentale, permettendo ai nostri antichi parenti primati, di sviluppare pensieri astratti e complessi. In altre parole, la teoria suggerisce che l’uso di droghe naturali, come quelli derivanti da piante allucinogene, possa aver avuto un ruolo significativo nel potenziamento delle capacità cerebrali degli esseri umani primitivi. Nonostante la mancanza di prove concrete, alcuni ricercatori non escludono che che sostanze psichedeliche possano aver avuto un ruolo rilevante nei rituali e nelle pratiche sociali delle prime comunità umane.

Anche se controversa, questa teoria invita a riflettere su come l’alterazione della mente potrebbe aver influenzato la nostra evoluzione e le capacità cognitive. La scimmia drogata ci spinge a riconsiderare l’origine della nostra intelligenza e creatività, suggerendo che l’evoluzione non sia stata solo un processo graduale, ma anche un evento influenzato da fattori esterni sorprendenti.