Un sonno di qualità potrebbe essere la chiave per prevenire il declino cerebrale che porta al morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza. Un recente studio condotto da ricercatori delle Università della California a Berkeley, Stanford e UC Irvine ha esplorato il legame tra il sonno profondo e la salute della memoria in 62 adulti anziani, cognitivamente sani ma con alterazioni cerebrali iniziali legate all’Alzheimer.
Il ruolo del sonno profondo nella protezione della memoria
Lo studio, pubblicato nel 2023, ha mostrato che coloro che dormivano più profondamente ottenevano risultati migliori nei test di memoria, indipendentemente da altri fattori come l’attività fisica o il livello di istruzione. Il sonno profondo, noto come sonno a onde lente non-REM, sembra quindi agire come un “salvagente” per la memoria, mantenendola a galla nonostante l’accumulo di proteine beta-amiloidi nel cervello, marcatore tipico dell’Alzheimer.
Matthew Walker, neuroscienziato e autore dello studio, ha spiegato: “Pensate al sonno profondo come a una zattera che protegge la memoria, evitando che venga affondata dalla patologia dell’Alzheimer. E la buona notizia è che possiamo migliorare il sonno, anche negli anziani.”
Sonno profondo vs. sonniferi: una scelta importante
Il legame tra disturbi del sonno e accumulo di proteine beta-amiloidi era già noto, ma non è sempre chiaro se il cattivo sonno sia causa o conseguenza dell’Alzheimer. Tuttavia, le nuove evidenze suggeriscono che migliorare il sonno profondo potrebbe essere una strategia efficace per preservare la memoria, anche in presenza di alterazioni molecolari. Questo effetto protettivo sembra mancare quando si ricorre a sonniferi, che spesso favoriscono un sonno superficiale e hanno effetti collaterali.
Strategie per migliorare il sonno e proteggere il cervello
Secondo Zsófia Zavecz, autrice principale dello studio, il sonno profondo è un fattore modificabile che può aiutare a contrastare i segni iniziali dell’Alzheimer. Consiglia di evitare il caffè nel pomeriggio, fare esercizio fisico, ridurre l’uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi e fare una doccia calda per prepararsi a un sonno ristoratore.
Mentre dormiamo, il cervello ha la possibilità di eliminare i rifiuti accumulati durante la giornata, contribuendo alla protezione contro le malattie neurodegenerative. Gli scienziati continuano a lavorare per svelare i misteri dell’Alzheimer, con la speranza che una migliore qualità del sonno possa diventare parte della soluzione per milioni di persone in tutto il mondo.
Fonte:
https://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-023-02811-z