Il rover cinese Zhurong ha fornito nuove prove che suggeriscono che Marte potrebbe aver ospitato un vasto oceano in tempi antichi. Questa scoperta riapre il dibattito sulla teoria secondo cui, miliardi di anni fa, un oceano copriva fino al 30% della superficie del Pianeta Rosso.
Zhurong, atterrato su Marte nel 2021, si trovava in una regione che l’anno successivo è stata colpita da una forte tempesta di sabbia. La tempesta ha costretto il team di missione a mettere il rover in modalità provvisoria. Tuttavia, le immagini del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA hanno mostrato che il rover non ha più ripreso le sue attività, rimanendo immobile.
Secondo Bo Wu, autore dello studio pubblicato su Scientific Reports, vicino all’area di atterraggio di Zhurong sono state trovate diverse strutture geologiche, come coni, formazioni poligonali e flussi. Questi coni geologici, secondo studi precedenti, potrebbero essere collegati ai vulcani di fango, tipicamente formati in regioni con presenza di acqua e ghiaccio.
Analisi e risultati
Le informazioni raccolte da Zhurong sono state integrate con dati satellitari e analisi terrestri, suggerendo che il rover potrebbe trovarsi vicino a quella che un tempo era una spiaggia. Gli scienziati stimano che un alluvione avvenuta 3,7 miliardi di anni fa abbia creato questo oceano, il quale si sarebbe poi congelato e ritirato circa 3,4 miliardi di anni fa.
Tuttavia, i risultati non garantiscono l’esistenza di un oceano su Marte. Sarebbe necessario portare campioni di rocce marziane sulla Terra per condurre analisi più approfondite con gli strumenti disponibili.
Dibattito tra ricercatori
Non tutti gli scienziati concordano con i risultati del team di Bo Wu. Benjamin Cardenas, che ha precedentemente studiato prove dell’esistenza di un oceano marziano, è scettico e sottolinea che il team potrebbe non aver considerato adeguatamente la forza del vento marziano, che potrebbe aver disperso le rocce e causato erosione. Ricorda anche che l’erosione su Marte, anche se lenta, potrebbe distruggere i segni di una spiaggia nel tempo.
Cardenas ritiene che il vento e gli impatti dei meteoriti potrebbero aver alterato le rocce, portando alla superficie sedimenti più antichi. Nonostante lo scetticismo, Cardenas conclude di essere incline a pensare che Marte avesse un oceano. Risolvere questo dibattito aiuterebbe gli scienziati a determinare se la Terra è davvero l’unico pianeta nel Sistema Solare in grado di sostenere la vita.
“La maggior parte degli scienziati crede che la vita sulla Terra sia nata sul fondo dell’oceano, dove gas caldi e minerali dal sottosuolo hanno raggiunto il fondo del mare, o molto vicino all’interfaccia tra acqua e aria, in piccole pozze di marea“, ha spiegato Cardenas. “Quindi, la presenza di un oceano renderebbe Marte [Marte] più simile alla Terra, aumentando le possibilità che possa aver sostenuto la vita.”