Nascita storica: Clonati cuccioli di puzzola dai piedi neri

Una svolta nella conservazione delle specie in via di estinzione

Per la prima volta nella storia, due cuccioli di puzzola dai piedi neri sono nati da un animale in via di estinzione clonato. La madre è una puzzola di nome Antonia, famosa per essere stata clonata da un vecchio campione di tessuto. Antonia è una delle tre cloni di puzzola dai piedi neri ancora in vita oggi, insieme alle sue sorelle Elizabeth-Ann e Noreen. Queste tre puzzole sono state create utilizzando le cellule congelate di un individuo deceduto chiamato Willa, morto nel 1988. Il materiale genetico di Willa è stato conservato presso il Frozen Zoo della San Diego Zoo Wildlife Alliance. Il DNA di Willa contiene tre volte le variazioni genetiche riscontrate nelle puzzole dai piedi neri attuali (Mustela nigripes).

La ragione di questa scarsa diversità genetica risiede nel fatto che tutte le puzzole dai piedi neri viventi oggi derivano da soli sette individui. Questo ridotto pool genico le rende vulnerabili a malattie come la peste silvestre e il virus della malattia di distemper canina. Gli scienziati mirano a reintegrare i geni di Willa per proteggere il futuro della specie, ripristinando la diversità genetica necessaria per il recupero a lungo termine.

Elizabeth-Ann era attesa come la prima a dare alla luce cuccioli, ma problemi riproduttivi e una condizione chiamata idrometra lo hanno impedito. Ora, Antonia ha fatto la storia come il primo clone di una specie in via di estinzione a partorire. Così, accogliamo nel mondo due nuovi cuccioli di puzzola dai piedi neri, frutto di oltre 35 anni di preparazione.

un clone di puzzola dai piedi neri che sbuca da un buco, ha un viso bianco con occhi simili a quelli di un panda
Mamma orgogliosa, Antonia.
Roshan Patel/Smithsonian Conservation Biology Institute, CC BY 4.0, tramite FWS

I preziosi cuccioli sono nati allo Smithsonian National Zoo and Conservation Biology Institute (NZCBI) a Front Royal, Virginia, suscitando grande entusiasmo nel team. Paul Marinari, curatore senior presso lo Smithsonian’s NZCBI, ha dichiarato che la riuscita riproduzione e la nascita dei cuccioli di Antonia segnano un traguardo importante nella conservazione delle specie in via di estinzione.

Il Black-footed Ferret Recovery Program, insieme ai numerosi partner, continua a impegnarsi per salvare questa specie e servire da modello per altri programmi di conservazione in tutto il mondo. La visione di nascite tra animali clonati rappresenta un momento storico per la ricerca genetica della conservazione, ma è necessario un approccio olistico. Il team si concentra non solo sulla creazione di cuccioli, ma anche sulla conservazione dell’habitat, sulla gestione delle malattie e sulla futura reintroduzione delle puzzole in natura.

La ricerca in corso è frutto della collaborazione tra il Servizio della Fauna Selvatica degli Stati Uniti e partner come lo Smithsonian’s NZCBI, Revive & Restore, San Diego Zoo Wildlife Alliance, ViaGen Pets & Equine e l’Associazione dei Giardini Zoologici e degli Acquari. Un team solido che lavora con determinazione per il bene delle specie in pericolo. Forza team!

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