Uno studio condotto nel Parco Nazionale del Kruger, in Sud Africa, ha rivelato che la maggior parte degli animali delle savana africana, teme più gli esseri umani che il leoni. In diversi esperimenti condotti dagli esperti, 19 specie di mammiferi tra cui rinoceronti, elefanti e zebre, gli animali abbandonavano velocemente le pozze d’acqua dalle quali si stavano dissetando, dopo aver udito due esseri umani conversare rispetto ai ruggiti di leoni o di altri predatori.
“È stato proprio l’udire le vocalizzazioni umane a suscitare la paura più grande, suggerendo che la fauna selvatica riconosce gli esseri umani come il vero pericolo, mentre disturbi correlati come l’abbaiare dei cani sono solo indicatori di minore importanza. Penso che la diffusione della paura nella comunità dei mammiferi della savana sia una vera testimonianza dell’impatto ambientale che gli esseri umani hanno”, spiegano gli esperti.
“Non solo attraverso la perdita di habitat, il cambiamento climatico e l’estinzione delle specie, che sono tutte cose importanti. Ma il solo fatto di averci lì fuori in quel paesaggio è un segnale di pericolo sufficiente a far sì che rispondano in modo molto forte. Sono spaventati a morte dagli umani, molto più di qualsiasi altro predatore”. La ricerca evidenzia il profondo impatto degli esseri umani sull’ecosistema, suscitando paure maggiori rispetto a qualsiasi altro predatore.