La vita è piena di certezze, ma secondo i fisici c’è una terza inevitabilità che ci attende: i cavi si ingarbugliano. Questa rivelazione è stata premiata con un Ig Nobel nel 2008, dopo che nel 2007 è stata scoperta. Gli scienziati hanno condotto un esperimento in cui hanno fatto cadere pezzi di corda di varie lunghezze in una scatola in movimento. Dopo più di 3.000 prove, hanno notato che la corda si annodava circa la metà delle volte.
La probabilità di formare un nodo dipendeva dalla lunghezza della corda: quelle inferiori a 46 centimetri raramente si ingarbugliavano, mentre sopra questa lunghezza la possibilità aumentava notevolmente. I ricercatori hanno spiegato che i 46 centimetri erano la lunghezza minima per avvolgersi intorno alla scatola, creando così le condizioni per l’ingarbugliamento.
Man mano che la corda si intrecciava, si formavano nodi sempre più complessi, con alcuni che arrivavano a undici incroci. Tuttavia, per le corde più lunghe di 150 centimetri, la probabilità di annodarsi diminuiva poiché lo spazio all’interno della scatola diventava troppo limitato.
Questo principio potrebbe spiegare perché i cordoni ombelicali raramente si ingarbugliano nel grembo materno. In pratica, gli auricolari in tasca sono destinati a intrecciarsi, a meno che il cavo non sia sufficientemente lungo da evitare l’ingarbugliamento. Lo studio è stato pubblicato nelle Proceedings of the National Academy of Science.
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