Il voto è considerato da molti un dovere civico, anche nei paesi in cui non è obbligatorio. Le persone si impegnano al massimo per esercitare il loro diritto democratico di scegliere i propri rappresentanti in politica, ma talvolta le circostanze possono complicare questo processo.
Immagina di voler votare ma di trovarti nello spazio, dove raggiungere il luogo più vicino per consegnare la scheda potrebbe essere più complicato rispetto ad altre situazioni. Gli astronauti, quasi esclusivamente per procura, votano nello spazio dal lontano 1971, spesso senza segretezza nel voto, comunicando al controllo a terra le proprie preferenze.
Un esempio è l’astronauta francese Thomas Pesquet, che nel 2017 ha delegato a un collega francese l’autorità di votare per lui dallo spazio. Gli astronauti statunitensi, invece, votano direttamente, un processo che richiede una certa complessità.
Per votare dallo spazio, gli astronauti americani devono compilare una domanda per richiedere una scheda elettorale per corrispondenza, proprio come qualsiasi cittadino americano lontano da casa. Una volta ottenuta la scheda, possono compilare elettronicamente il loro voto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Le schede sono crittografate, caricate sul computer della stazione e trasmesse al sistema di satelliti di tracciamento e trasmissione dati della NASA, che le invia alla Terra all’antenna a terra presso il White Sands Test Facility. Da lì, le schede vengono inviate elettronicamente al funzionario della contea competente per l’archiviazione.
Questo metodo, seppur complicato, risulta più semplice (e più economico) rispetto all’invio della scheda su e giù con un’astronave. Fu l’astronauta John Blaha a bordo della stazione spaziale russa Mir nel 1996 a iniziare questo processo, desiderando votare alle elezioni presidenziali di quell’anno.
La NASA aveva un piano, ma l’azione fu bloccata dal Segretario di Stato del Texas, poiché lo stato non aveva ancora una disposizione per il voto elettronico. Tuttavia, una legge fu approvata nel 1997, consentendo all’astronauta David Wolf di diventare il primo americano a votare in un’elezione dallo spazio, partecipando alle elezioni locali di Houston del 1997.
Dal 2004, ad eccezione del 2012, gli astronauti americani hanno costantemente votato dalla ISS. Durante le elezioni del 2012, entrambi gli astronauti americani a bordo, Sunita Williams e Kevin Ford, avevano inviato le loro schede prima del volo.
Williams, attualmente sulla ISS, potrebbe non avere avuto la possibilità di farlo quest’anno, poiché la sua missione è stata prolungata da una settimana a 8 mesi a causa dei problemi della serie di navicelle spaziali Starliner di Boeing. L’unica astronauta a votare dallo spazio in più di un’elezione è Kathleen Rubins, che ha votato sia nel 2016 che nel 2020.
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