Un gruppo di antropologi ha recentemente esplorato la densa giungla della penisola dello Yucatán, in Messico, individuando una città Maya perduta da tempo. Questa città, chiamata Valeriana, presenta templi piramidali a gradoni, in grado di rivaleggiare con quelli di Chichén Itzá, Río Bec e Tikal.
La scoperta della città tramite telerilevamento
Sebbene gli archeologi non abbiano ancora condotto ricerche sul campo, i dati del telerilevamento, che mappano dettagliatamente interi paesaggi sotto fitte foreste, suggeriscono che questa rigogliosa foresta verdeggiante fosse un tempo abitata dai Maya. Valeriana si distingue per il suo affollato paesaggio urbano e le sue periferie rurali, che superano quelle di qualsiasi altra città Maya conosciuta in Belize o Guatemala.
Scoperte sorprendenti
I ricercatori degli Stati Uniti e del Messico hanno contato non meno di 6.764 strutture nascoste sotto la volta della foresta, mai studiate prima. Il sito principale, Blocco 2, è stato mappato utilizzando i dati Lidar, rivelando la presenza di due grandi centri di architettura monumentale collegati tramite un insediamento denso. Uno di questi centri presenta tutti i tratti distintivi di una capitale politica Maya classica, tra cui templi piramidali, un campo da gioco, un corso d’acqua stagionale, numerose piazze chiuse e una strada rialzata che le collega.
Un’area densa di infrastrutture
L’infrastruttura di Valeriana copre circa 16,6 chilometri quadrati. Muri di campagna e terrazze agricole sono onnipresenti, evidenziando un’estesa attività agricola e abitativa. Questo contrasta con il terzo blocco di rovine, che è piuttosto rado e presenta solo residenze sparse, senza monumenti o strutture di stoccaggio dell’acqua visibili tramite Lidar.
Le implicazioni della scoperta
Alcuni esperti suggeriscono che la tecnologia Lidar possa far sembrare lo Yucatán più densamente popolato di quanto fosse realmente. Tuttavia, la scoperta di Valeriana supporta l’idea che le città e gli insediamenti densi fossero comuni in vaste aree delle pianure centrali Maya.
Conclusioni degli studiosi
Secondo Luke Auld-Thomas della Tulane University e della Northern Arizona University, questa scoperta sottolinea che ci sono ancora grandi lacune nella nostra conoscenza dell’esistenza di importanti siti Maya in aree ancora non mappate. Gli studiosi concludono che le città e gli insediamenti densi erano onnipresenti in queste regioni e che le ricerche future potrebbero rivelare ancora molte sorprese.
Pubblicazione dello studio
Questa scoperta è stata dettagliatamente descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Antiquity contribuendo significativamente alla nostra comprensione della civiltà Maya e del suo insediamento nel territorio dello Yucatán.