La cometa C/2024 S1 (ATLAS) è stata consumata dal Sole lunedì 28 ottobre, quando si è avvicinata troppo alla stella. Le osservazioni effettuate dall’Osservatorio Solare ed Eliosferico (SOHO) della NASA e dell’ESA hanno confermato il momento della sua disintegrazione.
Inizialmente, si era ipotizzato che la cometa sarebbe stata visibile a occhio nudo, suscitando grande attesa tra gli astronomi. Tuttavia, dalla scorsa settimana, la cometa aveva già deluso le aspettative, mostrando segni di progressiva frammentazione mentre si avvicinava al Sole.
Gli esperti avevano sperato che, dopo il passaggio vicino alla nostra stella, la cometa potesse ancora essere osservata con una coda corta e senza nucleo, come se fosse “senza testa”—un’immagine che sarebbe stata perfetta per il periodo di Halloween. Purtroppo, questa previsione non si è avverata.
Il 23 ottobre, C/2024 S1 (ATLAS) ha raggiunto il suo passaggio più vicino alla Terra, con una magnitudo di 8,7, invisibile a occhio nudo ma visibile tramite telescopi. Dopo questo avvicinamento, la cometa ha iniziato a dirigersi verso il Sole, risultando sempre più difficile da osservare con strumenti amatoriali.
Alla fine, proprio come Icaro con le sue ali di cera, la cometa si è avvicinata troppo al Sole e si è disintegrata. Composte da ghiaccio, gas, rocce e polvere, le comete non possono resistere alle temperature estreme della nostra stella.
Per osservare il fenomeno, è stata utilizzata una registrazione in cui un disco è stato inserito negli strumenti di SOHO per creare un’eclissi artificiale, consentendo alle telecamere di monitorare la cometa in azione.
C/2024 S1 (ATLAS) appartiene alla famiglia Kreutz, un gruppo formato da frammenti di una cometa gigante che si disintegrò circa mille anni fa. Questa tragica fine della cometa serve a ricordarci la fragilità di questi corpi celesti e la loro danza nel vasto universo.