Le profondità oscure e insondabili degli oceani sono tra i luoghi più misteriosi del nostro pianeta, un regno di inquietante bellezza e creature bizzarre, la cui esistenza è tanto remota quanto straordinaria rispetto alla vita che conosciamo in superficie.
Recentemente, un incontro straordinario è stato documentato nelle gelide acque del Pacifico. Durante una spedizione scientifica, i ricercatori hanno osservato un fenomeno raro: un polpo che si muoveva in modo ondeggiante sul fondale a circa 4.800 metri di profondità, nella cosiddetta zona abissale. La spedizione, denominata Trans-Pacific Transit, è stata condotta dall’Università dell’Australia Occidentale a bordo della nave Dagon. Gli scienziati hanno utilizzato sofisticati laboratori subacquei per esplorare la vita che prospera a queste profondità estreme, tra pressioni immani, freddo perenne e un’oscurità totale.
In uno dei video ripresi, emerge la figura di un polpo molto particolare, il ”Cirrothauma cf. magna”, un abitante delle profondità oceaniche di cui sappiamo pochissimo. Il suo habitat abissale è quasi inaccessibile per l’essere umano, rendendo difficile osservarlo nel suo ambiente naturale.
Un articolo del 1997 fornisce alcuni indizi sullo strano movimento di questo polpo, che sembra rimbalzare sul fondale. Questa curiosa tecnica è stata descritta come una forma di locomozione: il polpo si sposta a scatti, una sequenza affascinante e ipnotica. Simili movimenti sono stati osservati anche in altre specie di polpi cirrati, che sembrano sfruttare questo comportamento per il foraggiamento.
In un recente studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, il biologo marino Alexey Golikov e il suo team del GEOMAR Helmholtz Centre for Ocean Research in Germania hanno descritto una sequenza simile nel polpo cirrato noto come Cirroteuthis muelleri, conosciuto anche come “medusa dalle grandi pinne”. Questo polpo esegue una serie di rimbalzi sul fondale; all’apice di ogni balzo, distende le braccia e gonfia la membrana che le collega, atterrando sul fondale in modo da catturare le prede intorno a sé, prima di ripetere la sequenza.
Le osservazioni di questo comportamento, registrate tra il 2020 e il 2022, costituiscono la prima documentazione di una simile strategia alimentare nei polpi cirrati.
C’è ancora moltissimo che non conosciamo degli abissi oceanici. Tuttavia, una verità emerge con chiarezza: anche nelle profondità più buie e fredde dell’oceano, la vita non solo esiste, ma ha sviluppato strategie sorprendenti per prosperare.
La vita trova sempre un modo, anche se questo modo implica un saltello nell’oscurità degli abissi.