Humanzee, l’ibrido umano-scimpanzé creato negli anni 20. Cosa c’è di vero?

L’ibrido uomo-scimpanzé, noto come “humanzee”, ha affascinato l’immaginazione umana fin dall’epoca della nostra separazione evolutiva. Nonostante alcuni tentativi, tra cui il biologo russo Iya Ivanovich, la creazione di un ibrido è sempre stata ostacolata da questioni etiche e pratiche, come la difficoltà di ottenere sperma di scimmia.

Una delle storie più controverse proviene dal psicologo evoluzionista Gordon Gallup, che nel 2018 ha affermato che un ibrido sarebbe nato in un centro di ricerca in Florida negli anni ’20. Secondo Gallup, una scimpanzé sarebbe stata inseminata con sperma umano e avrebbe dato alla luce un bambino, poi soppresso quando gli scienziati hanno preso coscienza delle implicazioni etiche.

Tuttavia, tali affermazioni sono difficili da verificare e non supportate da prove concrete. La possibilità di creare un ibrido tra umani e scimpanzé è ancora oggetto di dibattito scientifico. Sebbene gli antenati comuni siano vissuti fino a 6-7 milioni di anni fa, la divergenza genetica tra le due specie potrebbe rendere improbabile il successo di tali esperimenti. In definitiva, sebbene ci sia una certa somiglianza genetica, la creazione di un ibrido umano-scimpanzé non solo solleva questioni scientifiche ma anche etiche, portando a interrogarsi sul perché dovremmo anche solo tentare di realizzarlo.