Il giada, una pietra preziosa rinomata per la sua resistenza, si distingue per la sua robustezza. Questo potrebbe sorprendere coloro che pensano che i diamanti siano le pietre più dure, ma la resistenza dipende dalla capacità di una pietra di resistere ai graffi e alla rottura.
Il giada è stato utilizzato dagli esseri umani da millenni, con antichi strumenti realizzati con questa pietra. Nel corso del tempo, è emerso che il giada non è una singola pietra preziosa, ma ne esistono due varietà principali: la giadaite e il nefrite.
- La giadaite è rinomata per la sua colorazione e traslucenza, ed è considerata più rara e costosa rispetto al nefrite. Nel 2016, è stato scoperto un masso di giadaite del peso di 175 tonnellate, valutato a 170 milioni di dollari.
- Il nefrite, invece, è più comune e ampiamente utilizzato, probabilmente a causa della sua maggiore resistenza. Infatti, il giada nefrite è il minerale naturale più resistente conosciuto, superando persino la ceramica e l’acciaio.
Il giada nefrite è stato impiegato sin dai tempi neolitici per la realizzazione di lame di coltelli e teste di ascia, oltre che per sculture ornamentali. La sua struttura intrecciata di fibre sottili o cristalli a forma di ago lo rende resistente e difficile da rompere.
Contrariamente al diamante, il giada nefrite può essere modellato relativamente facilmente, ma è estremamente resistente alla rottura. In Nuova Zelanda, il giada nefrite è conosciuto come pounamu nella cultura Māori e viene utilizzato per creare oggetti ornamentali come mazze, strumenti e pendenti hei-tiki.
Il giadaite più pregiato proviene principalmente dal Myanmar ed è molto apprezzato in Cina. Le varietà di giadaite possono presentare sfumature di verde diverse, come verde imperiale, vitreo e acqua blu, e variano anche in trasparenza e colore.
L’industria estrattiva del giada è considerata pericolosa, tanto che le miniere di giada sono soprannominate “giada sanguigna” a causa degli incidenti mortali che si verificano annualmente. Questo ha portato a un crescente interesse per alternative etiche, come le pietre preziose coltivate in laboratorio.
Recenti successi nell’ambito della coltivazione di gemme di qualità gioielleria da “semi di rubino” e nella creazione di cristalli fosforescenti hanno dimostrato che le alternative coltivate in laboratorio stanno guadagnando terreno nel settore delle pietre preziose.
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