Emergenza COVID-19: La Variante XEC in Aumento

Analisi della Nuova Variante e Raccomandazioni per la Vaccinazione

Nell’emisfero settentrionale ci troviamo attualmente nel pieno della stagione del raffreddore e dell’influenza, con l’aggiunta di una nuova variante di COVID-19 che sta attirando l’attenzione. Secondo i dati del CDC Data Tracker, si è registrato un aumento dei casi segnalati legati alla variante XEC. Sebbene la variante KP 3.1.1 continui a rappresentare la maggior parte dei casi sia negli Stati Uniti che a livello globale, quelli associati a XEC stanno gradualmente aumentando.

La variante XEC ha rappresentato circa l’11 percento dei casi segnalati nel periodo di due settimane conclusosi il 12 ottobre 2024, rispetto al 5 percento del periodo precedente. Nonostante ciò, le tendenze generali indicano una diminuzione dei casi, delle ospedalizzazioni e dei decessi, il che è un segnale positivo.

XEC è stata identificata per la prima volta in Germania durante l’estate, rendendola ancora relativamente nuova. Al momento attuale, l’ECDC afferma che non ci sono prove sufficienti per determinare se sia più o meno trasmissibile o grave rispetto ad altre varianti. Tuttavia, alcuni esperti medici hanno evidenziato che XEC sembra diffondersi più rapidamente rispetto ad altre varianti e potrebbe diventare la variante predominante.

Secondo Francois Balloux, Direttore dell’Istituto di Genetica presso l’University College di Londra, XEC ha un leggero vantaggio nella trasmissione rispetto ad alcune delle altre varianti attualmente in circolazione, come riportato dalla BBC.

La variante XEC, secondo l’OMS, deriva dalla variante Omnicron ed è il risultato di una ricombinazione tra KS.1.1 e KP 3.3, un processo che può verificarsi quando una persona è infettata da più di un ceppo. I sintomi associati a XEC sembrano essere simili a quelli delle varianti precedenti di COVID-19.

È importante sottolineare che l’emergere di nuove varianti di COVID-19 non è un evento insolito, poiché il virus è in costante evoluzione. Mentre nuovi ceppi possono emergere, altri possono scomparire nel tempo.

Con l’avvicinarsi dell’inverno, la vaccinazione rappresenta un modo scientificamente provato per proteggersi dagli effetti più gravi di COVID-19 e da una potenziale triplice epidemia. Il CDC raccomanda i vaccini COVID-19 per tutte le persone di almeno 6 mesi di età, sottolineando che i richiami annuali possono aumentare la protezione.

L’AAMC ha evidenziato una correlazione tra la diminuzione delle persone recentemente vaccinate e l’aumento dei casi di COVID-19 registrato quest’estate, sottolineando l’importanza della vaccinazione per contrastare la diffusione del virus.

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