Come si faceva il bagno prima che esistesse il sapone?

Dall'antichità all'era moderna: come il sapone ha rivoluzionato l'igiene personale nel corso dei secoli.

Fare la doccia è un’attività amata da molte persone: rimuovere lo sporco dopo una lunga giornata di lavoro o di svago è un momento di piacere. Grazie all’avvento del sapone, in particolare dei saponi moderni, questa pratica è diventata molto più semplice. Ma come ci si lavava prima dell’invenzione del sapone?

Il sapone è una sostanza antica, con una formula piuttosto semplice, e non è sempre stato disponibile. In passato, l’acqua era il principale mezzo per lavarsi, come dimostrano le antiche civiltà che abitavano la valle del fiume Indo, nell’attuale Pakistan, India e Afghanistan.

Una delle civiltà di questa regione, che visse tra il 2600 e il 1900 a.C., utilizzava il Grande Bagno di Mohenjo-daro, un complesso balneare pubblico dove le persone si lavavano con il vapore. Tuttavia, l’acqua e il vapore hanno dei limiti in termini di pulizia.

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La storia del sapone


Nonostante gli ingredienti moderni, il sapone ha una formula di base. È un sale di acido grasso, che si ottiene dalla combinazione di un alcalino, solubile in acqua, e di un grasso. Chimicamente, la molecola del sapone presenta una “testa” idrofila (che ama l’acqua) e una “coda” idrofoba (che ama i grassi e gli oli), che avvolge le molecole di sporco e le allontana dalla pelle. Nell’antichità, gli esseri umani producevano sapone utilizzando piante, bile animale, oli e materiali esfolianti come sabbia e cenere di legno.

È difficile stabilire con certezza quando il sapone sia stato utilizzato per la prima volta, poiché è biodegradabile e scompare rapidamente. Tuttavia, testimonianze scritte risalgono a circa il 2500 a.C. in Mesopotamia. Le tavolette cuneiformi indicano che i Sumeri usavano acqua e carbonato di sodio, un sale derivato dalla cenere vegetale, per pulirsi, insieme a birra e acqua calda per disinfettare le ferite.

Qualche secolo dopo, nell’Impero Accadico, si utilizzavano miscele a base di piante, come la palma da dattero, insieme a pigne e tamerici. Questi ingredienti contenevano alcali, oli e abrasivi, che rappresentano la stessa ricetta di base del sapone.

Poiché non avevano conoscenze scientifiche, gli antichi probabilmente creavano il sapone in modo accidentale. Ad esempio, pulendo una padella unta con ceneri vegetali riscaldate o facendo bollire grasso animale con cenere. Prove di questi processi sono state trovate nell’antico Egitto e in Babilonia.

Pasta di sapone ad Aleppo, Siria — nella regione, il prodotto veniva prodotto fin dal medioevo (Immagine: Bernard Gagnon/CC-BY-SA-3.0)

Anche altre culture usavano metodi diversi per l’igiene. Greci e Romani, per esempio, dopo essersi lavati con acqua nei bagni pubblici, si ungevano con oli d’oliva profumati e poi utilizzavano uno strumento ricurvo, chiamato strigile, per raschiare via gli eccessi. Questo metodo serviva più a mascherare odori piuttosto che a garantire una pulizia profonda.

Nel mondo occidentale, l’abitudine di fare il bagno con sapone si affermò solo nella prima metà dell’Ottocento, quando i grassi a basso costo divennero disponibili e la rivoluzione industriale portò alla produzione di sapone nelle fabbriche. Le guerre del secolo suscitarono un rinnovato interesse per la sterilizzazione e l’igiene, e le aziende produttrici di sapone iniziarono a promuovere il prodotto, trasformandolo in un elemento essenziale della vita quotidiana.