La Seconda Guerra Mondiale è stata la guerra più mortale nella storia dell’umanità, con stime che indicano fino a 80 milioni di persone decedute a causa di vari fattori legati al conflitto globale. Tra i paesi maggiormente colpiti, oltre all’Unione Sovietica, vi è la Cina, che ha subito la perdita di circa 20 milioni di individui, molti dei quali civili.
La Cina, tuttavia, ha vissuto anche un’altra tragedia di proporzioni spaventose meno di un secolo prima della Seconda Guerra Mondiale: la Rivolta dei Taiping, avvenuta tra il 1850 e il 1864. Questo conflitto, caratterizzato da una complessa serie di eventi, ha causato la morte di oltre 20 milioni di persone, rappresentando circa il 5% della popolazione dell’impero e quasi il 2% della popolazione mondiale dell’epoca.
La Rivolta dei Taiping è stata innescata da una rivolta contro la dinastia Qing al potere, guidata da Hong Xiuquan, che si proclamava il fratello minore di Gesù Cristo. Fondò il Regno Celeste dei Taiping nel sud della Cina, cercando di sostituire le tradizioni religiose cinesi con un cristianesimo protestante adattato alla cultura locale.
Il movimento Taiping, guidato da Hong, era una ribellione millenarista che mirava a instaurare il Regno di Dio sulla terra. Le tensioni etniche tra la dinastia Qing e gruppi come gli Hakka e i Zhuang hanno contribuito ad alimentare il conflitto, che si è sviluppato in un contesto di crisi economica e sociale all’interno dell’impero cinese.
La Rivolta dei Taiping è stata caratterizzata da una serie di fattori che hanno contribuito alla sua estrema violenza e durata. La presenza di missionari protestanti europei, la formazione della Società del Culto di Dio e la situazione politica instabile dell’epoca hanno contribuito a creare le condizioni per lo scoppio del conflitto.
La guerra, che è durata 14 anni e si è estesa su 17 province cinesi, è stata una delle più sanguinose della storia, con un bilancio delle vittime stimato in decine di milioni. Oltre alle morti causate dai combattimenti armati, milioni di persone hanno perso la vita a causa delle conseguenze più ampie della guerra, tra cui suicidi, lavoro forzato, fame e malattie epidemiche.
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