La scoperta dei Troiani di Saturno: il mistero degli asteroidi condivisi

Un'indagine sulla presenza e l'origine dei Troiani di Saturno e il possibile primo Troiano attivo

Un asteroide è stato scoperto nell’orbita del 2019 e si è rivelato essere un Troiano di Saturno, un oggetto che condivide la stessa orbita ma viaggia in avanti o indietro. La navicella Lucy è stata inviata per studiare gli asteroidi Troiani di Giove, corpi che seguono la stessa orbita ma si trovano nei punti di Lagrange a 60 gradi avanti o dietro al gigante pianeta. Questa missione è di grande interesse poiché si prevede che gli asteroidi Troiani possano fornire importanti informazioni sullo sviluppo del Sistema Solare, considerando anche il gran numero di questi corpi da esplorare.

Finora, si sapeva dell’esistenza di Troiani per gli altri giganti gassosi, così come per la Terra e Marte, ma Saturno era stato escluso da questa lista. Tuttavia, la scoperta del 2019 UO14, riportata in un preprint non ancora sottoposto a revisione paritaria, ha confermato che anche Saturno ha i suoi Troiani. È importante notare che lo status Troiano del 2019 UO14 è temporaneo, poiché molti Troiani sono transitori a causa dell’attrazione gravitazionale dei pianeti che può modificare le loro orbite nel tempo.

Secondo gli autori, il 2019 UO14 potrebbe essere stato catturato come un Centauro e intrappolato intorno al punto di Lagrange 4 circa 2.000 anni fa. I Centauri sono oggetti che orbitano tra Giove e Nettuno e attraversano l’orbita di almeno un pianeta. Si stima che il 2019 UO14 manterrà il suo status Troiano per altri mille anni circa. Questo solleva la curiosa domanda: se un Centauro diventa un Troiano, lo rende mezzo cavallo di Troia?

Per quanto riguarda il colore, il 2019 UO14 assomiglia ai Troiani di Giove e Nettuno, suggerendo che la sua composizione potrebbe essere simile. Tuttavia, gli autori ipotizzano che se il 2019 UO14 condivide l’orbita di Saturno, potrebbe diventare attivo come una cometa, con il ghiaccio che si trasforma in gas ed evapora, portando via della polvere. Questo farebbe del 2019 UO14 il primo Troiano attivo mai osservato, se confermato.

Le osservazioni attuali non mostrano segni di attività, ma gli autori ritengono che sia necessario condurre ulteriori ricerche per confermare questa ipotesi. Se il 2019 UO14 non è attivo, potrebbe aver orbitato una volta più vicino al Sole e aver perso i suoi ghiacci più volatili in quel momento. Il 2019 UO14 è stato scoperto cinque anni fa e recentemente sono state scattate sei immagini del suo movimento per migliorare la conoscenza della sua orbita.

La scarsità di Troiani per Saturno è stata considerata strana, considerando che Giove ha più di 13.000 Troiani conosciuti. La gravità di Saturno, più debole rispetto a quella di Giove, potrebbe spiegare in parte questa differenza. Tuttavia, la presenza di Troiani per Urano e Nettuno, e persino per Marte e altri corpi celesti, rende ancora più sorprendente la mancanza di Troiani per Saturno.

Si ipotizza che Saturno abbia perso i suoi Troiani primordiali durante spostamenti delle orbite dei giganti gassosi, ma avrebbe avuto miliardi di anni per catturarne di nuovi. L’influenza gravitazionale di Giove potrebbe rendere più difficile per Saturno acquisire Troiani, ma non impossibile. Il documento che riporta queste scoperte è attualmente in fase di revisione paritaria e il preprint è disponibile su arXiv.

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