L’ESA Mars Express ha recentemente inviato nuove immagini della regione polare sud di Marte, rivelando dettagli sorprendenti del cosiddetto “terreno criptico” che emerge dal ghiaccio marziano. Nei poli marziani, il terreno è prevalentemente coperto da uno strato misto di ghiaccio di anidride carbonica e ghiaccio d’acqua. Durante l’autunno, con il raffreddamento del pianeta, i gas intorno ai cappucci polari si condensano, aumentando la quantità di ghiaccio presente. Questo processo fa crescere notevolmente i cappucci di ghiaccio durante l’inverno marziano, estendendosi fino a 55 gradi di latitudine verso la fine della stagione fredda.
Secondo l’ESA, questa estensione corrisponderebbe approssimativamente alle estremità meridionali della Scozia e della Danimarca nell’emisfero settentrionale della Terra. Nella primavera marziana, il ghiaccio di anidride carbonica sublima direttamente in gas senza passare per una fase liquida, dando inizio a un ciclo che si ripete annualmente.
Le immagini catturate da Marte hanno rivelato alcune caratteristiche insolite, tra cui il misterioso “terreno criptico”, così chiamato perché inizialmente sfidava l’interpretazione degli scienziati. Queste aree di terreno più scure risaltano nettamente rispetto al resto dei cappucci di ghiaccio marziani, suscitando grande interesse e curiosità.
Gli scienziati hanno formulato diverse ipotesi per spiegare la formazione di queste caratteristiche, giungendo infine a un’interpretazione più chiara. Secondo l’ESA, quando la luce solare penetra attraverso lo strato di ghiaccio di anidride carbonica traslucido all’inizio della primavera, riscalda la superficie sottostante, avviando un processo complesso.
Il ghiaccio sul fondo dello strato inizia a sublimare, creando tasche di gas intrappolato che generano pressione. Questo porta al cedimento improvviso del ghiaccio sovrastante, con getti di gas che fuoriescono in superficie trasportando polvere scura dal basso. La polvere si deposita sulla superficie seguendo il modello determinato dalla direzione del vento prevalente.
Questo meccanismo, simile a quello ipotizzato per la formazione delle “ragnatele su Marte”, è responsabile anche della creazione delle caratteristiche del “terreno criptico”. Le “ragnatele” si trovano esclusivamente nella stessa regione del Pianeta Rosso, secondo quanto emerso dalle immagini disponibili.
Una volta che la polvere si deposita, le macchie più scure assorbono maggiormente la luce solare, riscaldandosi e affondando lentamente nel ghiaccio, creando dei buchi. Sotto queste macchie potrebbe essere rivelato nuovo ghiaccio o potrebbe condensarsi nuova brina sulla parte superiore dei grani scuri affondanti, generando un effetto luminoso al posto dell’originaria macchia scura.
Questo meccanismo, simile a quello proposto per le “ragnatele su Marte”, ha recentemente ricevuto conferme sperimentali. Secondo uno studio condotto da un team di ricerca, la luce solare che penetra nello strato di ghiaccio traslucido in primavera intrappola la radiazione termica, riscaldando il regolite sottostante e causando la sublimazione dello strato di ghiaccio impermeabile dalla sua base.
Attraverso questo processo, si ipotizza che le “ragnatele” si formino e si erodano grazie all’azione di scorrimento ad alta velocità del gas sul regolite sottostante, mentre ventagli e variazioni di macchie si distribuiscono sulla superficie del ghiaccio, depositati da una colonna di polvere e gas.
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