La scoperta risale a trent’anni fa ed è questo il tempo che gli esperti hanno impiegato per riuscire a risolvere il mistero celato dietro ad essa. Si tratta di un relitto individuato al largo della costa del Dorset e solo di recente identificato da un team di archeologi marittimi dell’Università di Bournemouth. Secondo loro infatti si tratterebbe del “Pin Wreck” è una nave da ormeggio dell’Ammiragliato, costruita nel 1866 e che si ritiene sia stata utilizzata nell’operazione di salvataggio della HMS Eurydice al largo dell’Isola di Wight nel 1878.
Queste imbarcazioni erano dotate di dispositivi meccanici per lo spostamento di carichi pesanti. Venivano utilizzati per la posa degli ormeggi e nei lavori di salvataggio. Il Pin Wreck prende il nome da centinaia di bulloni metallici che si trovano attorno ad esso ed è stato scoperto al largo della costa di St Albans Head nel 1990. Ha una lunghezza di 24 metri, è stato realizzato in legno e presenta rivestimenti metallici gialli. Da tempo giace ad una profondità di circa 27 metri.
Comprende, sulla poppa, un grande argano azionato da un motore a vapore ubicato proprio dinnanzi all’argano stesso, oltre a catena e ancore, boe di ormeggio, il verricello. Il team di Bournemouth ha iniziato a studiare da vicino il relitto nel 2019 dopo aver visionato gli oggetti che erano stati recuperati dal sito negli anni ’90 da Nigel Bryant, un ex dipendente dell’università. Questi oggetti includevano un frammento di ceramica attaccato a un grande bozzello contrassegnato con “Portsmouth Dockyard”.
Dalla disposizione è stato fin da subito ipotizzato che si trattasse di una chiatta da ormeggio mentre grazie ai reperti è stato possibile datarla alla metà del XIX secolo. Grazie a studi successivi e ad accurate ricerche nazionali è stato possibile restringere il campo e arrivare ad una ‘soluzione’ dell’enigma. Il team della BU ha ora richiesto che il relitto venga designato come sito protetto.
Dave Parham, professore di archeologia marittima presso l’Università di Bournemouth che ha ha condotto le indagini ha dichiarato: “Si tratta di un raro esempio di un tipo di nave di servizio essenziale per il mantenimento delle operazioni dei porti britannici nel diciannovesimo secolo, quindi è fondamentale preservarla. La sua identità è rimasta un mistero per tre decenni ma ciò che abbiamo osservato durante la nostra immersione ci ha permesso di trovare gli indizi che potrebbero svelare i segreti del relitto e capire come sia finito sul fondo del mare”. Aggiungendo: “I materiali di cui è fatta la nave suggeriscono una costruzione di alta qualità, possibilmente collegata a un cantiere navale reale. Il fatto che sembri essere andato disperso in servizio e che trasportasse notevoli attrezzature di trasporto significa che potrebbe offrire preziose informazioni sul ruolo che queste imbarcazioni hanno svolto nella nostra storia marittima”.