C’era anche il premio Oscar Jimmy Chin nel team che, impegnato a realizzare le riprese di un film di Nat Geo, si è imbattuto nei resti di uno dei primi inglesi che tentò di scalare il Monte Everest. Un ritrovamento che mette fine a 100 anni di speculazioni in merito all’ubicazione del corpo dell’uomo che nel 1924 scomparve insieme a George Mallory nel corso del tentativo di arrivare sul tetto del mondo. La loro scomparsa è ricordata da un secolo esatto come una delle più note della storia dell’alpinismo: è avvenuta l’8 giugno quando Irvine e Mallory, dopo aver lasciato la loro tenda a 8370 metri di quota, cercarono di toccare la cima dell’Everest.
L’ultimo a vederli fu il compagno di spedizione Noel Odell: i due infatti non fecero più ritorno ed immediatamente vennero dati per morti dal momento che sopravvivere, con l’abbigliamento del tempo, all’aperto a quell’altitudine era pressoché impossibile. Il mistero legato alla loro scomparsa è rimasto: in tanti si sono infatti chiesti se i due siano riusciti o meno a raggiungere la cima.
Una delle piccozze degli alpinisti venne trovata durante una spedizione britannica nel 1933 mentre nel 1975 venne rinvenuto un corpo da Wang Hong-Bao, alpinista impegnato in una spedizione cinese. L’uomo però venne ucciso il giorno seguente da una valanga. Un’altra spedizione, nel 1999 e condotta grazie al finanziamento della rete tedesca ZDF e di quella inglese BBC, porta alla scoperta del corpo di George Mallory a 8179 metri di quota.
Scoprendo che l’uomo cadde dall’alto. Ma rimane il mistero, celato nel contenuto di una Kodak Vest Pocket, una macchina fotografica in possesso di Irvine. Per questo la ‘caccia’ ai suoi resti non si ferma: negli anni successivi molteplici sono le segnalazioni di una presunta figura umana individuata a 8425 metri di quota ma anche le ipotesi che si tratti solo di un’illusione ottica oppure che il corpo sia stato addirittura rimosso.
La lunga premessa è d’obbligo per arrivare ai giorni nostri: Il gruppo stava girando il prossimo documentario quando hanno trovato quello che si ritiene essere il piede, racchiuso in un calzino, e uno stivale di Andrew Irvine. Parte della terza spedizione britannica che tentò di scalare la montagna più alta del mondo. Il ritrovamento è avvenuto sul ghiacciaio centrale di Rongbuk sotto la parete nord dell’Everest a un’altitudine inferiore a quella in cui si trovavano i resti di Mallory. I resti parziali sono stati identificati grazie al nome cucito sul calzino, ora in possesso della China Tibet Mountaineering Association, che è responsabile dei permessi di scalata sul versante settentrionale dell’Everest.
Il team ha segnalato il ritrovamento alla Royal Geographical Society e la famiglia di Irvine è stata informata. La famiglia Irvine si è offerta volontaria per confrontare i risultati del test del DNA con i resti per confermare l’identità di Irvine.