Un recente studio condotto da scienziati della NASA e dell’Università dell’Arizona ha rivelato la presenza di uno strato di materiale semi-fuso sotto il mantello della Luna. Questo strato, influenzato dalle forze gravitazionali della Terra e del Sole, si comporta in modo simile alle maree terrestri, subendo movimenti periodici di salita e discesa. Pubblicato su AGU Advances, lo studio rappresenta la prima misurazione dei cambiamenti gravitazionali della Luna dovuti alle maree.
I dati utilizzati provengono dal Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) e dal Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA, che hanno permesso di monitorare i movimenti lunari e confermare l’esistenza di questo strato malleabile. I ricercatori ipotizzano che si tratti di un‘area di fusione parziale sotto il mantello lunare, sollevando nuove domande sulla composizione e l’evoluzione del satellite terrestre. Solo i modelli che includono questa zona più morbida riescono a spiegare le misurazioni raccolte.
La scoperta suggerisce che processi interni mantengono questo strato in uno stato semi-fuso, probabilmente attraverso la generazione di calore interno o dinamiche geologiche non ancora del tutto comprese. Questi risultati aprono nuove prospettive per la comprensione della geologia lunare, indicando che le forze gravitazionali influenzano non solo la superficie della Luna, ma anche la sua composizione interna.
Le implicazioni di questa scoperta sono profonde: oltre a richiedere una possibile revisione dei modelli attuali sulla Luna, la ricerca spinge a ulteriori esplorazioni e analisi per comprendere meglio i processi che modellano non solo il nostro satellite, ma anche altri corpi celesti del sistema solare.