A volte, la natura si mostra indecisa sul suo destino, come nel caso delle lucertole vermi, una nuova specie di cui è stata recentemente identificata in una regione montuosa del Brasile. La scoperta è avvenuta durante un’indagine ambientale condotta per conto dell’azienda mineraria Bahia Mineração (BAMIN) nelle Montagne Espinhaço settentrionali.
Il team di ricerca ha individuato diversi esemplari di lucertola verme, formalmente conosciute come anfisbeni, un gruppo di lucertole prive di zampe, che non sembravano appartenere a nessuna specie conosciuta. Per confermare l’identificazione di una nuova specie, sono state condotte approfondite analisi, che hanno coinvolto la misurazione e il confronto delle caratteristiche morfologiche come la forma del muso, le squame e il numero di anelli sul corpo, nonché l’analisi del DNA per confrontarlo con le specie conosciute di lucertola verme.
Le indagini hanno confermato i sospetti iniziali, portando all’identificazione della nuova specie denominata Amphisbaena amethysta, in riferimento ai legami della sua regione nativa con l’estrazione dell’ametista. A differenza della gemma, A. amethysta non è destinata ad essere apprezzata per la sua bellezza, ma per la sua straordinaria peculiarità.
Con una lunghezza di quasi 26 centimetri (10 pollici), A. amethysta appare come un verme sovradimensionato, con una colorazione prevalentemente rosa che sfuma in marrone verso la coda. Questa specie fossoriale, adattata alla vita sotterranea, presenta piccoli occhi difficili da individuare a meno che non si stia cercando attivamente.
Pur preferendo restare nascosta sotto terra, è emerso che A. amethysta ha un raggio di movimento limitato, con un’area conosciuta di 38 chilometri (23,6 miglia) a un’altitudine media di 1.000 metri (3.281 piedi). Questo dato ha suscitato l’ottimismo degli studiosi che ritengono che la presenza di questa nuova specie possa indicare la presenza di altre ancora da scoprire, sia rettili che non.
L’identificazione di Amphisbaena amethysta sottolinea che la fauna fossoriale delle Montagne Espinhaço, così come di altri gruppi animali, è ancora in gran parte sconosciuta e potrebbe ospitare una diversità di taxa endemici ben più ampia di quanto precedentemente ipotizzato. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica ZooKeys.