Le acque di Grado rivelano sorprese. Lo ha annunciato un team dell’Unità di archeologia subacquea dell’Università di Udine dopo aver effettuato una serie di approfondite indagini su sette diversi siti archeoligici. Indagini che hanno permesso di individuare non solo alcuni relitti navali ma anche una splendida ara funeraria di epoca romana e, ancora, alcune strutture sommerse di natura monumentale. L’obiettivo della ricerca, ha sottolineato l’ateneo, è quello di “ricostruire il paesaggio archeologico tra il mare di Grado e l’Aquileia romana, dato che l’area delle attuali acque che circondano l’isola è parte di quella che in epoca romana era la periferia di Aquileia“.
Tra i siti presi in esame figura quello delle Piere di San Gottardo, che si trova a meno di 2 km di distanza dalla bocca lagunare di Grado. Quì, tra il 1933 ed il 1985, sono stati recuperati molteplici monumenti funerari del II secolo d.C. e sempre qui è stata trovata l’ara funeraria che, insieme agli ultimi ritrovamenti, va ad arricchire il patrimonio archeologico dell’area.
Le attività sul campo rientrano nell’ambito della campagna inaugurale del progetto Aquilea Waterscape. A promuoverlo è il Dipartimento di Studi Umanistici e Patrimonio Culturale dell’ateneo friulano e le indagini sono state condotte dai ricercatori ma anche dagli studenti del Dipartimento stesso. A supportarli il tecnico subacqueo della Soprintendenza Francesco Dossola. Non finisce qui: le indagini proseguiranno per scoprire nuovi dettagli che raccontino il passato dell’antica Aquileia e del Friuli Venezia Giulia.