L’umorismo ha sempre avuto un ruolo importante ed universale. Tuttavia, non tutte le battute riescono a sopravvivere alla prova della traduzione. Un esempio emblematico è una delle barzellette più antiche del mondo, scritta dai Sumeri circa 4.000 anni fa e considerata la prima battuta da bar mai concepita dagli esseri umani.
Secondo la barzelletta: “Un cane, entrato in una locanda, non vedeva nulla, [e così disse]: ‘Devo aprire questa [porta]?..'” Pur essendo potenzialmente divertente in sumero, al giorno d’oggi risulta piuttosto criptica. Una delle teorie suggerisce che il gioco di parole si basi sul verbo “vedere“, che in sumero potrebbe essere collegato all’espressione “aprire gli occhi,” implicando che il cane avesse gli occhi chiusi. Ma, senza una macchina del tempo, è impossibile dirlo con certezza.
Sebbene sia riconosciuto come antichissima, la storia del cane nel bar, non è la più antica in assoluto: esistono battute ancora più antiche e alcuni studiosi continuano a indagare.
La barzelletta più antica del mondo
Nel 2008, i ricercatori dell’Università di Wolverhampton hanno condotto una delle ricerche più complete sugli scherzi antichi, scoprendo un proverbio sumero che risulta essere la barzelletta più antica conosciuta. I Sumeri, che abitavano la Mesopotamia meridionale, nell’attuale Iraq, dal 5000 a.C. al 1750 a.C., erano noti per le loro opere d’arte, i loro edifici e le loro civiltà fiorenti.
Come gli esseri umani moderni, anche i Sumeri apprezzavano le battute a doppio senso. Il proverbio in questione è un gioco di parole sul gas e si traduce approssimativamente in “una giovane donna che non scoreggia sul marito”.
Altre battute antiche provengono dall’Egitto, come quella trovata su un papiro sepolto con il faraone Seneferu (o Soris) intorno al 1600 a.C. L’umorismo è sempre stato intrecciato con la politica e la religione, e le autorità del passato venivano spesso prese di mira con battute divertenti. Anche i greci, ad esempio, mescolavano il teatro drammatico con commedie umoristiche.
Cicerone, il noto filosofo e politico romano, utilizzava un umorismo graffiante per trattare temi politici e religiosi e ciò lo rendeva a diventare un oratore ideale.
Proseguendo nella storia, tra il IV e il V secolo, troviamo Philogelos (che significa “amante della risata”), il più antico libro di barzellette conosciuto. Scritto in greco, questo compendio contiene oltre 250 battute su vari argomenti. Una delle storie racconta di un astrologo che profetizza a una donna che suo figlio avrà una vita lunga, ma richiede un compenso per la sua predizione. Quando la donna gli chiede di tornare il giorno dopo per ricevere il pagamento, l’astrologo risponde: “E se il ragazzo muore durante la notte e io rimango senza soldi?”
In conclusione, l’umorismo ha radici profonde nella storia umana, mostrando come le battute, anche se cambiano forma e significato nel tempo, continuino a collegarci attraverso le generazioni.
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