Sbadigliare è un’attività comune e contagiosa tra gli esseri umani. Ma in natura non siamo gli unici a farlo. Ma perché noi uomini sbadigliamo?
Non esiste consenso scientifico sull’utilità dello sbadiglio e le teorie spaziano dall’ossigenazione del cervello alla regolazione della temperatura corporea, al mantenimento dell’attenzione e molte altre ipotesi. Quello che possiamo comunque dire con certezza è che lo sbadiglio è legato al ritmo circadiano, avviene subito dopo il risveglio e prima di andare a dormire, ma la sua vera utilità potrebbe risiedere nelle interazioni sociali.
Sbadigliare nel regno animale
In alcuni animali lo sbadiglio si conferma un importante strumento di interazione sociale. Per gli struzzi, ad esempio, l’atto è un modo di sincronizzare il comportamento del gruppo, proprio nel passaggio tra veglia e sonno. È un segno che tutti sono vigili o riposano allo stesso tempo, contribuendo a mantenere la sicurezza e il ritmo di tutti.
Ma il fatto di essere contagioso sembra essere prevalentemente umano, salvo rare eccezioni, come gli scimpanzé. Questo rafforza la teoria secondo cui, per noi umani, lo sbadiglio è un modo di comunicazione non verbale.
La ricerca indica che vedere o sentire qualcuno sbadigliare stimola, ad esempio, regioni del cervello legate all’imitazione e all’empatia. L’empatia, a proposito, sembra giocare un ruolo importante nella suscettibilità di qualcuno a sbadigliare a causa del “contagio”.
Disturbi sociali come il disturbo dello spettro autistico (ASD) e la schizofrenia sembrano, inoltre, rendere le persone affette meno ricettive allo sbadiglio quando osservano altre persone sbadigliare.
In realtà altre ricerche indicano, invece, che la respirazione e la temperatura corporea potrebbero essere collegate a tale contagio, suggerendo che la percezione di questo aspetto sia esagerata, soprattutto perché gli studi sull’argomento prevedono l’osservazione di individui in gruppi.
Questa dinamica può influenzare la frequenza osservata dello sbadiglio, poiché, in questo caso, non sarebbe la vista di qualcuno che sbadiglia a generare l’attività, ma piuttosto la presenza di un gruppo e le interazioni con esso.
Fonte:
https://theconversation.com/why-do-we-yawn-when-we-see-someone-else-yawn-239762