Cinque alpinisti russi uccisi sul monte Dhaulagiri: i corpi a 7100 metri di altezza

La conferma del decesso dei cinque alpinisti è stata data dall'organizzatore della spedizione

Le operazioni di recupero dei corpi sono molto complesse (Foto Pixabay)

Tragedia sulla settima vetta più alta del mondo in Nepal. Cinque alpinisti russi sono deceduti sul Monte Dhaulagiri, epilogo di un tremendo incidente avvenuto ad un’altitudine di 7100 metri. La conferma di quanto accaduto è arrivata dall’organizzatore stesso della spedizione: gli alpinisti sono scomparsi il 6 ottobre mentre tentavano di raggiungere la vetta del picco di 8.167 metri. Un elicottero di salvataggio intervenuto martedì ha individuato i corpi ad un’altitudine di 7100 metri.

Come riportato da The Himalayan Times i defunti sono stati identificati come Alexander Dusheyko, Oleg Kruglov, Vladimir Chistikov, Mikhail Nosenko e Dmitrii Shpilevoi. Stando ad una ricostruzione dei fatti due alpinisti hanno raggiunto con successo la vetta mentre gli altri stavano tornando indietro: intorno alle 6 del mattino hanno però perso il contatto con il campo base.

Deve ancora essere presa una decisione su se, quando e come i corpi verranno recuperati dalla montagna, poiché un’operazione del genere richiederebbe una pianificazione, manodopera e attrezzature specializzate significative. Il monte Dhaulagiri, noto per il suo terreno ripido e difficile, è famigerato tra gli scalatori per il suo clima imprevedibile e i numerosi ostacoli tecnici.